Cafè Society
Woody Allen torna a raccontare i rampanti anni ’30 americani in una storia nostalgica e disincantata.
Dopo il breve salto nei tempi moderni con Irrational Man (2015), Woody Allen torna negli anni ’30 – riprendendo il filone iniziato con Magic in the Moonlight (2014) – nel nostalgico Cafè Society, film d’apertura all’ultimo Festival di Cannes. Un giovane ambizioso, la magia di Hollywood e di nuovi incontri amorosi sono alla base di questo film elegante e romantico, pieno di luci, ma indubbiamente non privo di ombre.
Bobby Dorfman (Jesse Eisenberg) è un newyorkese di famiglia ebrea sbarcato ad Hollywood per cambiare vita e allontanarsi da un noioso futuro nel commercio; solo in città, Bobby si rivolge allo zio Phil (Steve Carell), importante agente cinematografico. Phil presenta al nipote la sua segretaria Vonnie (Kristen Stewart), e i due iniziano a frequentarsi dando inizio ad una non semplice storia d’amore.
Dopo questa prima parte in effetti ben strutturata, la storia di Cafè Society si perde in un secondo tempo abbozzato in maniera quasi superficiale, con un cambio di spazio e tempo che forza la narrazione ad un salto che non segue adeguatamente l’evoluzione del protagonista Bobby. Lo stesso Eisenberg, attore sicuramente dotato, appare più adatto alla prima metà del film che alla seconda (dove una dose in più di carisma era forse necessaria).
L’amore di Bobby per Vonnie, tornata dal passato californiano, e la nuova vita a New York con la splendida moglie Veronica (una deliziosa Blake Lively) sono in effetti le due linee tematiche più valide, laddove l’importanza del Cafè Society, il fortunato locale di Bobby, resta sullo sfondo con i suoi contenuti sociali e morali che dovrebbero dar senso alla storia. Fanno molto di più i dialoghi, e qui Allen non ha perso affatto la mano, regalando frasi cult e scambi di battute sempre significativi.
In generale, la sensazione è che Cafè Society manchi un po’ di spina dorsale, e di una struttura narrativa solida che le singole situazioni, per quanto efficaci, non riescono a sostenere da sole; pecca a cui neanche le ottime performance di Carell, Stewart e degli personaggi secondari (i familiari di Phil e Bobby) riescono a rimediare.
Elegante come sempre la regia di Allen, preziosi la fotografia di Vittorio Storaro e i costumi di Suzy Benzinger, tre elementi che restituiscono il senso di nostalgia e di felicità perduta che caratterizza la storia tra Bobby e Vonnie, sognatori disillusi dalle circostanze della vita e dalle proprie scelte nella rampante società degli anni ‘30.
Dettagli
- Titolo originale: Cafè Society
- Regia: Woody Allen
- Anno di Uscita: 2016
- Genere: Commedia
- Fotografia: Vittorio Storaro
- Musiche: Stewart Lerman
- Costumi: Suzy Benzinger
- Produzione: USA
- Cast: Jesse Eisenberg, Kristen Stewart, Steve Carell, Blake Lively, Jeannie Berlin, Ken Stott
- Sceneggiatura: Woody Allen