In Sala. Birdman
Una ventata di originalità e uno strepitoso Michael Keaton per l’attesissimo ritorno sul grande schermo di Alejandro González Iñárritu.
Troppo lunga è stata l’assenza di Alejandro González Iñárritu dal grande schermo: quattro anni sono passati da Biutiful (2010) allo scorso Festival di Venezia, dove il regista messicano ha presentato Birdman per il suo attesissimo ritorno. Per chi invece non lo conosca abbastanza, forse serviranno da notevole raccomandazione le nove candidature con cui Birdman arriverà agli Oscar – candidature che, in questo caso, sono davvero garanzia di qualità.
Un ritrovato e formidabile Michael Keaton è Riggan Thomson, attore dimenticato divenuto famoso da giovane per aver vestito i panni di un supereroe, Birdman appunto, che tenta di portare sulle scene di Broadway un suo adattamento teatrale di Carver. Nei giorni che precedono le serate di anteprima, Riggan deve risolvere i problemi con il suo oscuro alter ego, con la compagnia di attori da lui diretti (tra cui figurano Naomi Watts e un egocentrico Edward Norton), e con la figlia ex tossicodipendente Sam (Emma Stone).
Se negli ultimi anni Hollywood risente sempre più di una certa stanchezza creativa nelle sue produzioni, Birdman arriva come una sferzata d’aria fresca per il pubblico internazionale: difficile restare indifferenti di fronte a questo film, sorprendente e originale per più di un motivo.
Anzitutto la regia di Iñárritu. Vorticosa, costantemente in movimento per seguire il flusso incessante di azioni e discorsi dei personaggi, paragonabile al rullo di batteria incalzante che percorre il film dall’inizio alla fine: quando immagini e suoni si aprono, quasi sul finale, nella magnifica scena aerea tra i palazzi di Broadway, è come tirare un sospiro di sollievo nel mezzo delle montagne russe.
La stessa adrenalina che percorre la sceneggiatura, diretta, spregiudicata, e piacevolmente ironica. La scrittura non conosce cali di ritmo, eppure quei pochi momenti di quiete o di stasi bastano a descrivere i personaggi in tutte le loro sfumature, a partire dal combattuto Riggan. Se il teatro è una maschera, allora lui deve toglierla due volte, per scrollarsi di dosso anche l’identità di Birdman e mostrarsi al pubblico per quello che è o vorrebbe essere.
Si potrebbe continuare la lista degli apprezzamenti con le musiche di Antonio Sanchez, la fotografia del mai abbastanza celebrato Emmanuel Lubezki (che ancora una volta sposa in toto l’intenzione di un film, stavolta con le mille luci del palco e del retropalco), le stesse interpretazioni di Keaton, Stone e Norton, ma meglio non togliere il piacere di questa visione a chi aspettava, e anche a chi non aspettava, questo spettacolo.
Dettagli
- Titolo originale: Birdman or (The Unexpected Virtue of Ignorance)
- Regia: Alejandro González Iñárritu
- Fotografia: Emmanuel Lubezki
- Musiche: Antonio Sánchez
- Cast: Michael Keaton, Emma Stone, Edward Norton, Zach Galifianakis, Amy Ryan, Andrea Riseborough
- Sceneggiatura: Alejandro González Iñárritu, Nicolás Giacobone, Alexander Dinelaris Jr., Armando Bo