Cinema

In Sala. Annie Parker

Valentina Esposito

Steven Bernstein porta sulla scena la storia vera di Annie Parker e Mary-Claire King e la loro lotta scientifica contro il tumore al seno

 

1960, Canada. Annie (Samantha Morton) da piccola vede morire sua madre, consapevole che chi l’ha portata via è la morte che si è nascosta in una stanza di casa sua. È quella la stanza che fin da adulta non vorrà mai aprire. Pur tenendola chiusa però, lei e sua sorella (Marley Shelton) sembra non possano sottrarsi a un comune destino: dopo la madre anche la vita della sorella viene stroncata da un tumore al seno. Inizia così a convincersi che nella sua famiglia la donne possiedano un gene che le renda già predisposte al tumore, e infatti poco dopo tocca a lei fare i conti con la malattia. Tenace e fiduciosa nella vita quanto nella scienza, a dispetto del suo compagno (Aaron Paul), Annie lotta per la sua esistenza, e decide di sfidare la morte con ogni mezzo. Nel frattempo la dottoressa Mary-Claire (Helen Hunt) sta cercando di dimostrare attraverso un lavoro di ricerca estenuante che il tumore al seno può essere curato, a partire da una prevenzione che tenga conto dei casi in famiglia, ad una platea di medici scettici.

Tratto da una storia vera, Annie Parker di Steven Bernstein è uno di quei film che più che usare il cinema per fotografare, manipolare e sperimentare le sfumature molteplici della realtà, si affida alla potenza espressiva della macchina da presa per racchiudere un messaggio forte e farlo arrivare al cuore del pubblico, e che è stato definito per l’appunto “filmantropia”. Il film riesce a compiere questa missione con eleganza e soprattutto con una grande attenzione a dipingere la credibilità nei suoi personaggi, senza esagerare mai nei sentimentalismi, evitando l’effetto melò che rischierebbe di rendere banali e ridicoli argomenti delicati. Al centro della trama non c’è solo la storia di una forte protagonista, interpretata da una Morton molto convincente, ma anche il legame oggi sempre più profondo con la scienza e la possibilità di come la prima, sempre con dovuta cautela, possa arricchire e salvare la seconda.

Di film con protagonisti malati di tumore ne possiamo contare a non finire, eppure Annie Parker si distingue per i sentimenti sinceri e asciutti dei protagonisti e, soprattutto, nel curioso accostamento che viene fatto tra il lavoro di ricerca della dottoressa King e quello di Annie, che non si affida alle cure dei medici senza consapevolezze, ma con determinazione e lucidità per conoscere attraverso libri, riviste e confronti, spesso sfiorando anche la paranoia, i punti forti e deboli del suo nemico. Un film gradevole che non si affida a una noiosa sensibilizzazione, ma fa sorridere e lascia emozioni positive allo spettatore.


Dettagli

  • Titolo originale: Decoding Annie Parker
  • Regia: Steven Bernstein
  • Fotografia: Ted Hayash
  • Musiche: Steven Bramson
  • Cast: Samantha Morton, Helen Hunt, Aaron Paul, Rashida Jones, Marley Shelton, Corey Stoll, Alice Eve, Ben McKenzie
  • Sceneggiatura: Adam Bernstein, Steven Bernstein, Michael Moss

Una selezione delle notizie, delle recensioni, degli eventi da scenecontemporanee, direttamente sulla tua email. Iscriviti alla newsletter.

Autorizzo il trattamento dei dati personali Iscriviti