Cinema

In Sala. Anarchia – La notte del giudizio

Vincenzo De Divitiis

L’home invasion La notte del giudizio di James DeMonaco scende in strada con un imperfetto sequel in stile action movie dai toni poco originali.

A dispetto dei giudizi prevenuti della critica benpensante, il cinema di genere ha sempre avuto una particolare attenzione verso la situazione politica e sociale. Basti pensare a maestri come Craven, Carpenter e Romero nelle cui opere aleggia un forte dissenso nei confronti della società capitalistica e verso quelle istituzioni ormai radicate in essa come quella della famiglia.
Un’idea di cinema riportata in auge da una nuova generazione di registi che ispirati da una realtà pervasa da un’ inarrestabile escalation di violenza irrazionale, raccontano storie dure e cattive sia dal punto di vista visivo che dei contenuti. Tra questi vi è James DeMonaco che con il suo ultimo Anarchia – La notte del giudizio, ennesimo prodotto della fortunata casa BlumHouse, intende bissare il successo ottenuto lo scorso anno con La notte del giudizio.

Stati Uniti, 2023. La disoccupazione ha raggiunto livelli bassissimi e la criminalità è stata quasi debellata grazie ad un emendamento sancito dai nuovi padri  fondatori dello stato che permette per una notte all’anno di compiere reati di ogni tipo, anche l’omicidio, senza essere puniti. Proprio in queste 12 ore si intrecciano i destini di una coppia, Shane (Zach Gilford) e Liz (Kiele Sanchez), di una mamma con la propria figlia, Eva (Carmen Ejogo) e Cali (Zoe Soul) e di un misterioso uomo armato fino ai denti (Frank Grillo).

Se il capitolo precedente si piegava in modo netto a dinamiche da home invasion, DeMonaco questa volta decide di trasportare la vicenda in esterno con ambientazioni metropolitane che ricordano quelle dei film post atomici e di opere violente e crude come I guerrieri della notte di Walter Hill. Una scelta che conferisce alla storia una vena più da action movie e un buon ritmo ma non sufficiente per mantenere fede alle ottime premesse. Nonostante qualche buona trovata, Anarchia si rivela un’opera incompiuta con svariati aspetti che vengono solo accennati ma non sviluppati a pieno. Un elemento importante come la violenza, infatti, al posto di diventare la protagonista assoluta viene distribuita a piccoli dosi in alcune sequenze dal forte impatto spettacolare ma troppo poche per saziare gli amanti del genere. Stesso discorso vale per la componente politica che, seppur ben inserita nel tessuto narrativo, appare fin troppo superficiale con la presenza del gruppo ribelle anti-sfogo al quale viene concesso molto meno spazio rispetto a quanto ne meriterebbe per dare un definitivo cambio di passo alla storia. Ulteriore difetto dello script è l’inserimento di numerosi dialoghi banali e stereotipati, accompagnati da una scarsa caratterizzazione dei personaggi e da una prova mediocre degli attori tra i quali spicca solo Frank Grillo, adatto ad interpretare il ruolo del vendicatore misterioso.


Dettagli

  • Titolo originale: The Purge: Anarchy
  • Regia: James DeMonaco
  • Fotografia: Jacques Jouffret
  • Musiche: Nathan Whitehead
  • Cast: Frank Grillo, Carmen Ejogo, Zach Gilford, Kiele Sanchez, Zoe Soul, Edwin Hodge
  • Sceneggiatura: James DeMonaco

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