Alice (Jessica Biel) è una vita praticamente perfetta e dalle aspettative modeste: è una felice cameriera pattinatrice che distribuisce menù da fast food da una macchina d’epoca all’altra, due genitori adorabili e un fidanzato (James Marsden) che sta per chiederle la mano. È proprio al momento della tanto attesa dichiarazione in un ristorante prestigioso che un chiodo colpisce la testa di Alice e le stravolge la vita: la ragazza non ha infatti l’assicurazione medica e avrebbe bisogno di una cifra spropositata di dollari per potersi permettere un’operazione. Abbandonata dalla famiglia e dal suo ragazzo che scappa a gambe levate, la sua unica speranza la scorge in Tv: si chiama Howard Birdwell (Jake Gyllenhaal), un politico dal sorriso rassicurante a trentadue denti bianchi, che promette di essere sulla scena politica per realizzare i sogni delle persone e aiutarle.

Accidental Love ha dietro sé una storia complicata, un travagliato progetto di produzione che è iniziato nel 2008 ma con continua interruzione delle riprese. Solo nel 2010 il film è riuscito ad arrivare alla fase del montaggio, quando però O. Russell ha deciso di lasciare per sempre il progetto, rendendo così alcune scene prive della sua firma. Fa sorridere pensare che in fondo la difficoltà di fondo nel portare a compimento la pellicola rispecchi perfettamente la questione irrisolta della legge sanitaria negli Stati Uniti, anche se il film si propone di voler donare qualche speranza di risoluzione.

Commedia dai tratti un po’ grotteschi, che cede ad un romanticismo sano e intelligente che non scade mai nel banale, il film di O.Russell porta la struttura narrativa e lo stile che caratterizza molti dei suoi film di successo, non ultimo il fortunato Il lato positivo, a cui lo lega alla lontana il tema della sanità mentale sotto il suo aspetto mentale quanto medico. In certi punti Accidental Love appare quasi un gioco sperimentale, che mette la sinossi narrativa al servizio di una tematica importante come quella della legge sanitaria, affrontandola con una piacevole satira sociale che non si sporca mai, restando sempre nei limiti del politicamente corretto.

Nel complesso Accidental Love appare come un collage in fotogrammi che parte con degli originali presupposti che vanno però perdendosi nel corso del film: la seconda parte soffre infatti di un effetto ridondante che non suscita altro desiderio se non quello di vedere  arrivare presto il finale.