Il futuro e il futuristico al Salone del Libro
Scienza e fantascienza, due silenti protagonisti del Salone Internazionale del Libro.
Possiamo sin da subito scegliere da quale parte schierarci: pessimisti oppure ottimisti. Quando si parla di fantascienza in Italia ci si scontra spesso contro un muro, un genere spesso ritenuto infantile anche da chi per anni ha deciso di portarne alto lo stendardo, come l’attore inglese Simon Pegg, ma nel nostro paese le cose sembrano poco alla volta cambiare e il mondo dell’editoria ha alzato la voce con la genesi di nuovi piccoli blocchi dedicati alla pubblicazione di titoli inediti in Italia, titoli tra i più recenti.
Al Salone Internazionale del Libro presente e futuro possono essere descritti con le parole del padre del cyberpunk, William Gibson, “Il futuro è già qui, solo non è equamente distribuito”, prese da Storie dal domani (in copertina), prima pubblicazione cartacea di Future Fiction, tra i pochi editori a curarsi di fantascienza contemporanea presente al Lingotto. Costituiscono una parte importante dell’introduzione, scritta dal curatore e traduttore Francesco Verso, una sottolineatura che mette in luce come la letteratura non si sia fermata alle decedute penne di prima classe come J. G. Ballard, Philip K. Dick e Isaac Asimov, per citare le stelle.
La fantascienza è andata avanti di pari passo con la scienza, come dice il buon Gibson, ancora non è equamente distribuita, sparpagliata qua e là, coperta dalle voci dei più forti, eppure non di minore qualità. Lo sanno grandi firme come Mondadori, che regolarmente pubblica titoli d’annata, di rado arrischiandosi nelle terre odierne, relegando la fantascienza a una reliquia del passato, esattamente lo quanto accade con la Fanucci, più tentata dal remunerativo young adult, autori classici e di tanto in tanto qualche novità, in particolare se con una medaglia appesa al collo come Ancillary Justice.
Ed è ora di schierarsi e il Lingotto aiuta a porsi dalla parte degli ottimisti, perché quanto non è ben in vista oggi può diventarlo domani e un dato che aiuta a sostenere questa tesi lo si è potuto ricavare dall’affluenza a eventi di carattere scientifico. Chi si sarebbe aspettato che l’astronauta Luca Parmitano avrebbe attratto tanta gente a così tanto tempo dalla sua permanenza sulla Stazione Spaziale Internazionale? È forse più scontata la lunga fila per Piero Angela e i suoi Tredici miliardi di anni. Il romanzo dell’universa, sostenuta dal suo status di stella della televisione.
Ma l’attenzione c’era, e non è stata da meno all’incontro con Cory Doctorow, “carne” di prima scelta nel panorama odierno della fantascienza, avvenuta allo stand di Multiplayer.it, una casa editrice che grazie alla Disney ha potuto esplodere con la pubblicazione degli inediti romanzi dell’universo espanso di Star Wars. La science-fiction camminava tra gli stand, troppo silenziosa, senza una forte voce in capitolo, destinata a rimanere chiusa in un angolo finché l’editoria non si dedicherà anima e corpo alla diffusione dei prodotti contemporanei che la possano mettere al passo con la vera scienza.