Henri Cartier-Bresson. Immagini e parole.
“L’unica cosa che voglio fare è fissare una frazione di secondo di realtà” (Henri Cartier-Bresson)
Arriva anche a Caserta, ospitata all’interno degli Appartamenti Storici della Reggia, la retrospettiva sul padre del fotogiornalismo Cartier-Bresson: Henri Cartier-Bresson. Immagini e Parole, organizzata da Civita, Contrasto, Magnum Photos e Fondation Cartier-Bresson e in collaborazione con la Soprintendenza per i Beni Architettotonici Paesaggistici Storici Artistici ed Etnoantropologici per le Province di Caserta e Benevento. Aperta dal 1° Novembre, la mostra durerà fino al 14 Gennaio 2013.
Famoso anche per aver fondato, insieme a Robert Capa, Giorge Rodger, David Seymour e William Vandivert la prestigiosa Agenzia Magnum, Cartier-Bresson coltiva inizialmente la sua passione per la pittura. Fu con la fotografia, però, a consacrarsi come uno dei massimi cantori del ‘900, grazie ai suoi reportage che lo portarono dall’Asia all’Africa, dal Nord America all’Europa e che furono pubblicati sulle maggiori testate mondiali (LIFE su tutte) e in una serie di libri divenuti pietre miliari della storia della fotografia.
La mostra nasce da un’iniziativa di alcuni amici che, qualche anno fa ebbero l’intuizione di chiedere ad intellettuali, scrittori, critici, fotografi o anche, semplicemente, grandi amici dell’artista stesso, di scegliere e commentare ognuno la sua immagine preferita, tra le tante scattate dal fotografo francesce. Ne è nata una “singolare” antologia di quarantaquattro capolavori unici, in bianco e nero, accompagnati dalla parole di queste autorevoli personalità. Tra i tanti: Pierre Alechinsky, Ernst Gombrich, Leonardo Sciascia, Ferdinando Scianna, Alessandro Baricco.
In La Camera Chiara, Roland Barthes individuava due caratteristiche fondamentali per la fotografia perfetta: questa doveva essere una sintesi di Studium, la capacità di lettura dei fenomeni storici e sociali nei quali l’occhio del fotografo si imbatte, e Punctum, l’unicità di un punto di vista che concentra l’attenzione su un particolare apparentemente nascosto. Le opere presenti nella mostra racchiudono l’essenza di queste due caratteristiche, in grado di restituirci uno spaccato di un’epoca e, allo stesso tempo, rivelarci il genio artistico del loro autore.
La mostra offre una panoramica sintetica, ma esaustiva dell’opera di Cartier-Bresson, un uomo con uno sguardo puntuale e profondo, attento e originale, sul mondo, i suoi protagonisti, i grandi eventi ma anche quelli apparentemente più insignificanti, quegli “attimi decisivi” che lui e pochi altri sono stati in grado di cogliere con l’apparecchio fotografico. Attimi decisivi colti nel momento in cui si riesce a “mettere sulla stessa linea di mira la mente, gli occhi e il cuore”.
È, anche, un’occasione unica per conoscere, contemplare e comprendere il lavoro di Bresson e, grazie ai commenti che accompagnano le immagini, approfondire alcuni dei temi cardini della fotografia: il suo potere comunicativo, le sue peculiarità stilistiche, il suo ruolo. Un onorevole scopo che può essere perseguito anche nella desolazione organizzativa casertana.