Cinema

Gender Bender 2012. Capo Dio Monte/How Are You

Giorgia Tolfo

Dal Gender Bender 2012 di Bologna presentiamo due delle opere filmiche proiettate, il cortometraggio di Pappi Corsicato dal titolo “Capo Dio Monte” e il documentario “How Are You” di Jannik Spidspoel

La visione dei due video Capo Dio Monte di Pappi Corsicato e How Are You  di Jannik Splidsboel, presentati in occasione di Gender Bender, prima ancora di offrirmi l’opportunità di confrontarmi con quello che è il genere che potremmo definire arbitrariamente del “documentario delle arti visive”, mi permette di riflettere sul senso vero e proprio dello scrivere recensioni. Qual è lo scopo? Informare o consigliare? Interpretare o fornire semplici informazioni di fruizione? Se lo scopo è informare allora il cortometraggio di appena 12’ di Corsicato è una danza tra le sale del Museo di Capodimonte che mostra alcune opere dell’artista Luigi Ontani e lo stesso artista saltellare qua e là tra le sue statue visionarie, mentre il documentario di Splidsboel è dedicato all’opera artistica della coppia danese Elmgreen & Dragset che ripercorre la loro carriera dalla nascita come body artists al loro successo riconosciuto internazionalmente con la cura del padiglione dei paesi scandinavi alla Biennale d’Arte di Venezia del 2009. Il primo è stato presentato alle Giornate degli Autori del Festival del Cinema di Venezia del 2010, il secondo a Berlino nel 2011, dove ha vinto un Teddy Award come migliore documentario.

Se lo scopo invece è dare un’opinione, soggettiva e parziale come lo sono tutte le opinioni, allora bisognerà dire che il corto di Pappi è inguardabile, mentre quello di Splidsboel è un interessantissimo sguardo su due protagonisti dell’arte contemporanea.

Capo Dio Monte è incredibilmente lungo (pur essendo di appena 12 minuti). L’intenzione è evidentemente quella di offrire uno sguardo a volo d’uccello sulle opere di Ontani esposte a Capodimonte, ma in realtà Corsicato inquadra le opere così male e di corsa che non si vede nemmeno se si tratta di una statua o di un piatto da cucina; la fotografia e il montaggio sono a dir poco penosi, per non parlare dell’editing dell’audio che interrompe d’improvviso una canzone tradizionale per farne partire una da coro operistico. Ontani è un personaggio controverso, surreale, visionario, anche perverso se vogliamo, ma l’immagine che esce da questo breve documentario silenzioso, pensato per dargli lustro e prestigio, è grottesca, fatiscente e morbosa.

Tutt’altro è invece How Are You. Assistiamo qui alla narrazione degli intenti artistici e politici dei due artisti scandinavi, il montaggio è ben realizzato, il percorso è compatto, serio, motivato, le sequenze ben scelte e motivate, non si ripetono frammenti narrativi, non ci sono cali di tensione: il documentario è a tutti gli effetti interessante ed appassionate.

I più potranno argomentare che gli intenti di Corsicato e Splidsboel sono diversi, l’uno mostra e l’altro narra, che i formati sono diversi, cortometraggio e lungometraggio, che gli artisti scelti sono diversi, un artista eclettico-mistico e dalle multiple sfaccettature sulla sessantina ed una coppia di bellocci omosessuali cool e alternativi, eppure tali distinzioni non reggono. Lo spirito di un documentario è quello di portare a conoscere qualcosa, sia narrando che mostrando, e la buona qualità, se le idee sono forti e ben realizzate, si ottiene con qualunque forma si scelga e con chiunque ne sia protagonista.

Personalmente amo tanto Ontani (soprattutto per le sue fotografie) quanto Elmgreen & Dragset, eppure dopo le proiezioni di ieri, a riprova dell’insuccesso di Corsicato, se domani dovessi scegliere andrei più volentieri a vedere una mostra dei due artisti scandinavi.


Dettagli

  • Titolo originale: Id.
  • Regia: Pappi Corsicato; Jannik Splidsboel
  • Cast: Luigi Ontani; Michael Elmgreen, Ingar Dragset

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