Cinema

Fukushame: The Lost Japan

Vincenzo De Divitiis

Il documentarista Alessandro Tesei esplora le implicazioni di un disastro naturale imminente a causa del crollo dei reattori di Fukushima, ricercando le opinioni della gente e degli esperti.

Il giorno 11 Marzo 2011: una data che ha segnato per sempre la storia del Giappone, tutte le isole sono colpite da un violentissimo Tsunami che ha seminato morte e distruzione. Il terribile cataclisma lascia un’eredità ancor più pesante e pericolosa come lo scoppio della centrale nucleare di Fukushima con conseguente contaminazione radioattiva in preoccupante estensione in tutto il paese. Il regista Alessandro Tesei si propone di accendere i riflettori su questa vicenda su cui troppo frettolosamente è caduta una inspiegabile cortina di silenzio con l’intenzione di scandagliare fino in fondo tutti gli aspetti del problema, da quelli più strettamente tecnici a quelli relativi alle evidenti responsabilità dell’uomo.

Fukushame: The Lost Japan racconta il viaggio del videomaker marchigiano all’interno della No-Go Zone, un’area  di 20km attorno alla centrale, al seguito di alcuni membri del movimento Animal Forest. Proprio gli animali rappresentano le uniche forme di vite presenti all’interno di questa zona dopo essere stati abbandonati dalle famiglie e dal governo colpevole di non aver ideato leggi per tutelarli. Durante questo avventuroso cammino Tesei raccoglie interessanti testimonianze di persone residenti nelle vicinanze che raccontano come la loro vita sia cambiata e quanto desiderino comprendere  le reali cause e conseguenze future dell’esplosione di Fukushima. Ma non solo gente comune, vi sono, infatti, interventi di studiosi e di figure istituzionali come la sincera intervista rilasciata dall’ex premier nipponico Naoto Kan al corrispondente di Sky Tg24 Pio D’Emilia, nella quale il politico afferma di aver cambiato idea sul nucleare e ammette di aver nascosto al suo popolo alcune scomode verità a riguardo. Queste dichiarazioni, intervallate da nozioni di carattere scientifico, evidenziano come la classe politica abbia sottovalutato clamorosamente il problema e non abbia messo in sicurezza le fatiscenti strutture del reattore.

Il regista si dimostra molto abile a combinare alla perfezione i vari elementi dando vita ad una struttura solida e variegata resa oltremodo suggestiva dalle foto di  Pierpaolo Mittica, divenuto celebre per gli scatti realizzati a Chernobyl. Di notevole fattura, infine, gli effetti visivi realizzati da Matteo Gagliardi autore anche del montaggio che, unito ai suoni ossessivi della colonna sonora e agli incalzanti e incessanti beep dei contatori di radiazioni, conferisce al documentario un ritmo sempre più veloce e teso.


Dettagli

  • Titolo originale: Id.
  • Regia: Alessandro Tesei
  • Fotografia: /
  • Musiche: Otolab, Giulio d’Agostino, CPFQ
  • Cast: Naoto Kan, Pio D'Emilia, Pierpaolo Mittica
  • Sceneggiatura: Matteo Gagliardi, Alessandro Tesei

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