Editoriale Cultura&Sviluppo Ottobre ’12
La sezione in cui vi trovate in questo momento rappresenta un elemento di distacco e allo stesso tempo di minimo comune denominatore rispetto alle altre sezioni.
La sezione in cui vi trovate in questo momento rappresenta un elemento di distacco e allo stesso tempo di minimo comune denominatore rispetto alle altre sezioni. Infatti, se altrove si è trattato delle varie arti dal punto di vista strettamente artistico, dando spazio agli elementi che fanno effettivamente quelle determinate arti, nella sezione Cultura&Sviluppo si parlerà essenzialmente di come la cultura possa incidere a pieno titolo su un territorio di riferimento, sia esso un’area urbana, una regione o una nazione stessa. I tempi di oggi infatti ci pongono intorno alla necessità di saper investire il denaro, specialmente quello pubblico, in azioni che possano portare dei benefici ad un territorio, sia in termini meramente economici che di coesione sociale o piuttosto di sostenibilità ambientale. Ciò vale anche per la cultura e la creatività, che può essere il motore da cui ripartire per superare questo momento di difficoltà. Ciò già avviene in molte realtà straniere, come il bacino della Ruhr in Germania piuttosto che in Belgio o in città come Liverpool o Tallinn, mentre in Italia fatichiamo ancora a mantenere il passo e a superare la concezione di cultura come una manifestazione artistica a sé stante, non in grado di generare valore aggiunto per un territorio. Molto spesso, per incompetenza, ignoranza o, purtroppo, per malafede, il territorio nazionale non vede le possibilità della cultura e della creatività nel fare da volano per la rigenerazione di un territorio, creando una sorta di circuito chiuso da cui è difficile trovare una via di uscita. Qui a Scene Contemporanee vi racconteremo delle migliori pratiche in campo nazionale ed internazionale, intervistando i principali esponenti di questa visione strategica, e raccontando tutte quelle situazioni dove economia e cultura vanno virtuosamente a braccetto, generando economia e sviluppo, in modo da cercare di tracciare una via in cui muoversi per cercare di uscire dal pantano in cui attualmente versa l’Italia (e non solo).