Drive In. DeLorean DMC-12
“Dovendo trasformare un’automobile in una macchina del tempo perché non usare una bella automobile?” L’importanza della DeLorean nella trilogia diretta da Robert Zemeckis, Ritorno al futuro.
21 ottobre 2015. Ad Hill Valley apparirà dal cielo una strana vettura, che lascerà delle fiammate sull’asfalto, sarà in grado di viaggiare nel tempo e per farlo consumerà 1,21 gigawatt di potenza: stiamo parlando della DeLorean, il cui vero nome, DMC-12, può davvero darci l’impressione di una macchina del tempo. Il film è Ritorno al Futuro, una trilogia iniziata nel 1985 di Robert Zemeckis con Michael J. Fox e Christopher Lloyd. A bordo Marty McFly, il cane Einstein e lo scienziato responsabile di questo capolavoro di tecnologia, Doc Emmett Brown. Co-protagonista a tutti gli effetti della trilogia, la macchina è stata scelta sicuramente per la sua linea, molto avveniristica e sicuramente non convenzionale. E che dire della carrozzeria, formata realmente da pannelli di acciaio Inox come lo stesso Doc rivela; alcuni ancor oggi credono sia un’invenzione di Bob Gale (sceneggiatore) o di Zemeckis (regista), invece è tutto frutto della DeLorean Motor Corporation, anche se è improbabile che servano a canalizzare l’energia. Inizialmente la macchina del tempo doveva essere un frigo ma Spielberg, produttore della saga, pensava che i bambini potessero iniziare a chiudersi nel frigo per simulare il viaggio nel tempo … e così intelligentemente si optò per un’automobile.
Nel primo capitolo la macchina di Doc “torna” nel 1955 e quando si tratta di “ritornare al futuro” è alimentata niente meno che da un fulmine. Nel secondo la macchina torna dal 2015 volante con le ruote che si ripiegano verso l’interno a formare dei propulsori. Nel terzo è abbandonata in una grotta ma viene riportata in funzione da una locomotiva alimentata ad esplosivo; alla fine del film la macchia del tempo è distrutta, il suo posto è preso da una locomotiva del tempo, completamente ecologica. In fin dei conti poco importa, la DeLorean è perfetta per questa serie: normale a benzina, volante con il serbatoio Mr. Fusion (ispirato da una caffettiera), con le ruote di una vecchia auto americana anni ’30. Estremamente affascinante e sconvolgente dal vivo (“dovendo trasformare un’automobile in una macchina del tempo perché non usare una bella automobile?”), in Italia ha acquistato ulteriore fascino per via della sua esoticità data la scarsa diffusione. Nella realtà la vettura non era così entusiasmante. Innanzitutto andava a benzina e non ad elettricità o a bucce di banana e lattine di birra, ed anche se era affusolata come un’astronave, non volava. Inoltre era pesantissima, per colpa dei pannelli in inox, montati sulla carrozzeria. Il motore era poco potente e forse dopo molto tempo avrebbe raggiunto le fatidiche 88 miglia all’ora (141 km/h, con uno 0-100 di oltre 10 secondi… roba da Fiat Punto). Un’auto americana che, inoltre, montava un motore franco-svedese. Se non è fantascienza questa… Il motore era dietro alle spalle dei (2) passeggeri , come una Formula 1, ma veloce proprio non era, come in pratica tutte le auto americane. Il viaggio della DeLorean fu molto breve: nonostante le caratteristiche (pseudo) sportive, la linea fantastica disegnata da Giorgetto Giugiaro ed un fascino incredibile, i suoi difetti superarono i propri pregi. Nata nel 1981 e morta nel 1982, ha trovato successo qualche anno dopo la sua cessata produzione proprio grazie al film, ed ogni volta che si nomina la DeLorean si aggiunge sempre “sai, quella di Ritorno al Futuro”. I fan della vettura sono infatti tutti quelli “trascinati” dal successo della trilogia, molti dopo che il film è diventato un cult: chiedetelo ad esempio a quelli, diffusi soprattutto negli Stati Uniti, che dopo aver staccato un assegno molto alto per comprare la vettura dei loro sogni, hanno speso forse più del doppio per trasformare la vettura esattamente come quella usata da Marty McFly, compreso il flusso di canalizzazione all’interno e tanto di propulsori esterni. Queste vetture replica, che ogni tanto si incrociano anche in Italia, sono dei veri e propri unicum. Perché creare delle vetture del genere? Sicuramente sono persone molto appassionate e fa parte del gioco di essere enthusiast. Nel 2008 la DeLorean iniziò ad essere ricostruita con i pezzi conservati dalla prima produzione, motivando questa produzione di 20 esemplari per l’alta richiesta del pubblico, che doveva pagare ben 58 mila dollari. Le auto furono vendute, segno che lo stile della vettura era più attuale che mai e che al tempo non fu capito. Con l’occasione l’auto fu migliorata e dotata di un motore più potente. Nel 2011, anche per celebrare i 25 anni di Ritorno al Futuro, fu approntata la DMC EV, una versione elettrica ancora più potente (260 cavalli contro i 200 della versione nuova), proprio come quella di Doc, anche se era alimentata da “semplici” batteria in luogo del plutonio del film … Il prezzo è di 90 mila dollari. Non poco per un aggiornamento, seppur “modernissimo”. Ritorno al futuro e la DeLorean sono due simboli dell’infanzia di molti adulti odierni. E se si potesse ritornare indietro al passato? Magari quelli della DMC non avrebbero prodotto quello che commercialmente è stato un fiasco e Spielberg si sarebbe dovuto accontentare di un frigorifero dell’epoca.