Quattro domande a una “cantattrice”: Rossella Seno
Nel segnalare lo spettacolo al Teatro Tor Bella Monaca di Roma, pubblichiamo un breve scambio di battute con l’interprete Rossella Seno
Cara Milly, parole d’amore e di guerra già cantate da Carla Mignone ripercorre, rievoca, la vita e l’arte della cantante Carla Mignone in arte Milly. Nello spettacolo di Giuseppe de Grassi e la regia di Fabio Grisafi si parte dall’incontro con un 33 giri e dal desiderio immediato di saperne di più, per arrivare a una serie di ricerche e l’idea che lo spettacolo non debba essere solo un omaggio alla grande artista ma un pretesto per affrontare tematiche attuali, quali il maschilismo e l’abbandono.
In scena a Roma il 28, il 29 e il 30 ottobre al Teatro Tor Bella Monaca, abbiamo rivolto qualche domanda all’interprete Rossella Seno, cantante e attrice o, se si preferisce, “cantattrice”.
Come vivi il rapporto tra la tua arte e la vita che conduci?
Credo il compito dell’artista sia quello, come direbbe Vasco, di allontanarsi dai posti di blocco del conservatorismo, dell’omologazione e dell’ipocrisia… E la tua vita non può certo essere slegata dalla tua arte, perché è il tuo modo di essere, di esprimerti.
In questo spettacolo, Cara Milly, racconti una storia di un personaggio del passato, famoso soprattutto per la sua arte. Quanto attuale può essere il messaggio lanciato attraverso il ricorso ai ricordi e alla storia?
Da sempre abbiamo assistito a situazioni che ci hanno ricordato precedenti periodi storici. La mancanza di valori come il rispetto dell’altro, il bisogno di non percepire più il vivere come un sopravvivere, la ricerca della verità, hanno condotto gli esseri ad una sensazione frustrante di oppressione e al bisogno di reagire. “Anche oggi si continua a morire, non per un Impero, ma per un Dio che si chiama mercato” … E’ un passaggio di “Cara Milly”.
Tra le varie modalità di spettacolo e di espressioni del mestiere dell’attore, e tra i diversi media, ambienti, generi, in cui il suo lavoro si manifesta, quale senti più affine alle tue caratteristiche di attrice e cantante?
Il teatro canzone, sicuramente.
Come definiresti in poche parole il tuo spettacolo, quale invito faresti a chi sta ponderando di venirlo a vedere?
Non una biografia dell’artista, bensì un viaggio lungo un secolo, attraverso monologhi e canzoni, nel quale si affrontano tematiche quali l’abbandono, il maschilismo, l’odio che genera le guerre e cosa significhi “essere”, dentro e fuori le scene.