Libri

DeBrevitateEstate. “Sott’acqua”

Francesca Fichera

I grandi sogni dei piccoli sono il tesoro in fondo all’oceano, riscoperto da Anna Giordano nella sua storia disegnata, simbolo del De Brevitate Estate.

C’è chi dice che si legge solo per trovare qualcosa di sé e sentirselo spiegato da altri; c’è anche chi pensa, invece, che un buon libro debba soltanto riuscire a fare compagnia. Chi persegue la bellezza, chi l’impegno. Forse, però, quando si scrive bene è possibile portare a termine tutte queste cose, metterle insieme e farle convivere. Un caso come quello di Sott’acqua, storia illustrata da (e di) Anna Giordano, presente nella collana Big Mama della casa editrice ‘Round Midnight: un volumetto di appena quaranta pagine, viaggio veloce quanto intenso, profondo quanto iridescente, in un mare plasmato dalla memoria presente di occhi tornati infantili.

Alla sua prima pubblicazione Anna Giordano è già narratrice: delega la bellezza particolare e complessa del suo sguardo personale all’universalità di un linguaggio semplice – letteralmente, in questo caso – quanto poetico. Ritorna bambina perché ricorda di esserlo stata e, grazie a questo, è capace di trascinare il lettore con sé nei suoi saltelli fra le onde del tempo. E di un oceano così vero da essere inventato, con tutta la sua eccezionale e pittoresca fauna – dal corallo malato di cuore alle più tradizionali sirene – nella cui esistenza la bambina, per quanto cresciuta, non ha mai smesso di credere.

Questa sua fede, però, è tanto unica quanto sola: giace in fondo allo stesso mare che rappresenta. “Ho gettato i miei ricordi in mare sperando che qualcuno li raccogliesse e li ascoltasse”, dice la cantastorie a introduzione del suo libro, a riprova del fatto che quella bimba in grado di nuotare “come tutti gli altri” ha sempre posseduto un dono oscillante fra la meraviglia e il difetto: la capacità di spingere la fantasia al largo, al limite, dove l’orizzonte si perde nel sole o l’ossigeno manca. Quella di Sott’acqua è quindi – o può essere – una storia sulla solitudine dell’immaginazione. Di quella speciale, tumultuosa, instancabile, che non ha mai paura. Come non ha avuto paura l’autrice nel narrare, nel dipingere, il lato immacolato del suo animo, quello rimasto intatto sotto i colpi ripetuti del crescere. Ci vuole coraggio a raccontarlo come a mantenerlo, ma basta leggere e ammirare queste pagine perché ne torni a scorrere un poco nelle vene.



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