Cosimo and The Hot Coals @ JazzMI – Palazzo Litta – Milano
Si è da poco conclusa JAZZMI, la manifestazione musicale dedicata al jazz che per undici giorni ha radunato a Milano profeti e guru di un genere complesso ed eclettico, e che ha già la fama di essere un evento atteso e celebrato da appassionati, critici ed intenditori. JAZZMI offre un programma ricco e variegato, fatto non solo da esibizioni musicali ma anche da mostre fotografiche, film, masterclass e tanti altri eventi disseminati in tutti i luoghi della città, dal centro alle periferie e in diverse location, dalle strade ai musei, dalle biblioteche ai palazzi antichi del capoluogo lombardo.
Uno degli scenari più suggestivi è sicuramente stato quello di Palazzo Litta, neonato avamposto di promozione culturale offerto alla città. Le stanze del seicentesco edificio, che si trova nel cuore di Milano, hanno ospitato diverse esibizioni musicali ma anche la mostra fotografica Life – Size- Acts del fotografo Roberto Masotti il quale in trentaquattro scatti, dalla composizione improvvisata come la musica che essi raccontano, ha saputo dire il mondo del jazz attraverso i volti dei suoi protagonisti: Roscoe Mitchell, Louis Sclavis, gli italiani Giorgio Gaslini, Enrico Rava, Stefano Bollani e tanti altri ancora. Masotti ritrae gli artisti con una insolita macchina panoramica in un essenziale bianco e nero corredato da particolari a colori. Agli scatti fotografici si accompagnano due video: il primo ripercorre parte del vasto archivio del fotografo Masotti ed il flusso di immagini si associa al contributo sonoro di Dj Spooky, mentre il secondo riprende gli artisti mentre interpretano una jam session.
È la sera di sabato 4 novembre quando a Palazzo Litta inaugura la mostra di Masotti, nel frattempo un vasto pubblico di appassionati del genere si accalca tra le stanze dell’edificio in attesa della esibizione di un giovane ma promettente quartetto jazz: i Cosimo and The Hot Coals. Le foto di Masotti ed una suggestiva jam session di corno e tromba, che si fanno spazio tra la folla, introducono l’evento lasciando presagire quanto la serata sia carica di promesse. In realtà però, una tale affluenza è un fatto imprevisto per gli stessi organizzatori dell’evento tanto che ben presto si decide di concedere al pubblico una esibizione in due set di 30 minuti ciascuna, in maniera tale da lasciare che tutte le persone accorse possano prendere parte all’evento. Giusto il tempo di areare il locale ed il quartetto si prepara per la seconda esibizione della serata, non una ripetizione della prima ma semplicemente un prosieguo per un pubblico diverso. Gli stucchi alle pareti e i lampadari in cristallo quasi stridono con l’atmosfera intima ma informale che si crea quando gli ascoltatori, a gambe incrociate, siedono sul pavimento della sala, quasi a ridosso degli strumenti. Abiti eleganti da immigrati italiani a New York e brillantina tra i capelli, lo schiocco delle dita di Cosimo Pignataro, il frontman del gruppo, anticipa molti dei pezzi eseguiti, e questi si susseguono senza sosta in una vertigine fatta di tromba, contrabasso e vocalizzi del cantante stesso, a tratti modificata da una sordina che precipita la serata nei lontani anni trenta. È solo il flash dei cellulari a riportare tutti coi piedi a terra, e chi non ha il telefono tra le mani segue con partecipazione il ritmo sincopato dell’improvvisazione jazz. Il quartetto propone infatti un repertorio della tradizione di New Orleans, ed è ispirato quindi al jazz ed allo swing degli anni venti e trenta. Molto giovani i componenti del gruppo e tutti molto bravi, dal virtuoso pianista Martin Di Pietro all’eclettico bassista Mirko Boles, senza dimenticare gli altrettanto talentuosi Stefano Della Grotta alla chitarra e Michele Capasso alla batteria. Tanto dinamismo insomma e tanta improvvisazione, non solo nella musica del gruppo ma anche nel riarrangiare set e organizzazione generale della serata senza che ciò finisca col comprometterne la riuscita.
Quello di Palazzo Litta è solo uno dei tanti eventi di JAZZMI e sembra aver riscosso un discreto successo di pubblico tanto da richiamare un folto numero di ascoltatori anche al successivo evento musicale tenutosi sabato 11 e che ha visto protagonisti il Louis Quartet. Tanto Jazz, tanta gente, e…(come qualcuno a fine concerto ha tenuto a precisare) “tanta roba!”.