Arti Performative

Compagnia Atacama – Galleggio, Annego, Galleggio

Marcella Santomassimo

Il debutto del nuovo spettacolo della compagnia Atacama, tratto da Cabaret Mistico di Jodorowsky

Al centro della scena un uomo in corsa, una coscienza alla ricerca del suo stadio superiore. Intorno a lui ostacoli sotto forma di quattro donne intralciano l’immaginario avanzare. E’ il punto di partenza di Galleggio, Annego, Galleggio, ultimo lavoro della compagnia Atacama che ha debuttato in prima nazionale al Teatro Vascello. La performance di danza trae spunto da Cabaret mistico di Alejandro Jodorowsky contenente un centinaio di storielle iniziatiche e umoristiche, provenienti da religioni, tradizioni filosofiche e magiche tra le più disparate. Dal fondale pendono fili di lucine bianche mentre sul palcoscenico le piccole luci colorate disegnano un cerchio, un luogo da percorrere in tondo. La percezione che si ha dello spazio diventa sconfinata, ogni passo è danza, ogni smorfia del volto è teatro. Alla parola, che interviene in maniera del tutto inaspettata, è affidato il compito di esplicare in un solo momento gli opposti, lo sguardo positivo e quello negativo dell’essere umano, due modi diversi di vedere le cose, di percepire la natura e la vita la cui chiave di soluzione è forse l’unione insita nella relazione amorosa allo stato puro.
“Guarda tutte quelle luci! Sono altrettante persone che amano, vivono. mangiano, dormono, sognano…” “beh – interviene il suo amante – io credevo che tutti quei puntini luminosi fossero soltanto luci.” E ritorniamo alla parte scenografia, agli innumerevoli puntini luminosi e silenziosi.
Il corpo dei danzatori si abbandona, annega per poi ritornare in superficie. Fondamentale il cabaret, l’umorismo, il sorriso che per Jodorowsky diventa necessario per esorcizzare le paure più profonde.
Galleggio, annego, galleggio è un cerchio che si apre con una ricerca e si chiude probabilmente con un rito d’iniziazione di una giovane sposa. Il fluttuare dei corpi, l’uso della parola, il mimo, il cabaret, l’utilizzo dei suoni forniscono un esempio di completezza, di perfetta armonia nella commistione di linguaggi differenti, propri del teatrodanza. Forte la presenza scenica e la sintonia dei danzatori/attori guidati dai due coreografi Patrizia Cavola e Ivan Truol, fondatori della compagnia. I settantacinque minuti della performance scorrono via senza rallentamenti e intoppi; il rito si è compiuto, forse gli uomini smetteranno di galleggiare, annegare, galleggiare e riusciranno a stabilire tra di loro una comunicazione che gli permetterà di avanzare verso quell’agognato stadio superiore di pace e coscienza.


Dettagli

  • Titolo originale: Galleggio, Annego, Galleggio

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