Cloud Atlas
Cinque secoli di storia raccontano le vicende di anime unite dal tempo nate dalla penna di David Mitchell e dirette dai fratelli Wachowski e Tom Tykwer
Siamo reduci dalle nomination agli Oscar, con annesse delusioni e gioie, ma su tutte piove il peccato del Time, crudele inquisitore e colpevole d’aver accusato Cloud Atlas di essere il peggiore film del 2012. Precedente a questa ingiusta sentenza il film di Andy e Lana Wachowski, e Tom Tykwer aveva goduto di un successo più che imprevisto per un trio di autori lontani dagli applausi della critica da anni ed anni. Non sorprende, dunque, ma dispiace scoprire che anche l’Academy è caduto nella trappola: si pensa che fosse facile redigere una sceneggiatura così complessa per trasporre l’opera di David Mitchell? Non credo, così come il montaggio perfetto di Alexander Berner che cuce i sei capitoli in maniera così precisa da ricordare l’opera d’un sarto vecchio stampo.
Sei secoli di storia, in cui vengono racchiusi passato, presente e futuro, ci raccontano dell’inconsistenza delle barriere, di come “suono” e “rumore” sia una differenza inconsistente. “Tutto è connesso”, recita il sottotitolo italiano, da non prendere troppo sul serio, così com’è necessario fare attenzione a non inciampare nella teoria della farfalla: la connessione è tale perché non c’è legame, il tempo è un unicum percepito in maniera fasulla dall’uomo. Per dar fede alla teoria contenuta nel libro, il trio di registi decide di affidare più parti agli stessi attori, presenti sotto mentite spoglie in ogni singolo episodio del film, tutti intrecciati tra loro, condividendo citazioni tratte integralmente dal testo ed immagini spettacolari – la scena delle porcellane, da antologia – unite dal fil rouge della colonna sonora da cui è tratto il titolo: The Cloud Atlas Sextet.
L’atlante delle nuvole, titolo italiano del libro, è un capolavoro mancato, un film eccellente perso nella sua stessa genialità rappresentata dalle multiple partecipazioni di Tom Hanks, Halle Barry, Jim Sturgess, Jim Broadbent, Doona Bae, Hugh Grant e il sempre più bravo Ben Wishaw, prestito preso dalle conoscenze di Tykwer che lo consacrò in Profumo. Il make-up risulta spesso posticcio, fasullo, anche se a tratti molto credibile ma incatenato al dovere di mantenere un minimo di riconoscibilità per le grandi star incluse nel cast. Dispiace quindi sapere che l’ottimo ritorno dei registi di Matrix e Lola Corre non sia stato poi accolto come meritava, pur avendo ampliato i temi della fantascienza verso un rapporto spirituale con il futuro. Cloud Atlas è una pentola piena d’oro a cui manca qualche moneta per farla traboccare, un film imperdibile da tenere stretto al cuore per far sì che non venga dimenticato.
Dettagli
- Titolo originale: Id.
- Regia: Andy Wachowski, Lana Wachowski, Tom Tykwer
- Fotografia: John Toll, Frank Griebe
- Musiche: Tom Tykwer, Johnny Klimek, Reinhold Heil
- Cast: Tom Hanks, Jim Broadbent, Halle Barry, Ben Wishaw, Jim Sturgess, Doona Bae, James D'Arcy, Keith David, Hugo Weaving, Hugh Grant
- Sceneggiatura: Andy Wachowsky, Lana Wachowski, Tom Tykwer