Arti Performative

CK Teatro // Tutti i padri vogliono veder morire i loro figli

Renata Savo

Un anno fa circa una nostra redattrice scriveva una bella recensione di uno spettacolo della compagnia CK Teatro del regista Leonardo Ferrari Carissimi, L’amore ai tempi della ragione permanente, ispirato a Scene da un matrimonio di Igmar Bergman; all’interno della nostra recensione ne veniva esaltata la forza della protagonista femminile e la giusta interpretazione della messa in scena, che utilizzava «un linguaggio artistico chiaro e d’impatto».

Tutti i padri vogliono far morire i loro figli, liberamente ispirato ad Affabulazione di Pier Paolo Pasolini, diversamente dalle aspettative proiettate dal ricordo della nostra redattrice, è una messa in scena piuttosto tradizionale sul rapporto tra due generazioni: Carlo, un padre malato irrompe dopo quindici anni di assenza nella vita di suo figlio per tentare di riallacciare il suo legame ancestrale. Nulla hanno in comune, sono esemplari di due mondi agli antipodi: il primo ha vissuto sulla sua pelle la rivoluzione culturale sessantottina e ne è fiero – e sconfitto – portatore degli ideali; il secondo, invece, manifesta tutta l’insofferenza verso il vuoto lasciato dal padre, vivendo all’ombra della sua brillante figura dal passato glorioso e una carriera invidiabile di fotografo.

Nella regia di Leonardo Ferrari Carissimi è evidente il richiamo alla sovrapposizione tra il figlio e lo stesso Pier Paolo Pasolini, di cui sono noti i rapporti conflittuali con il padre, così come al tema classico della predestinazione dei figli a scontare le colpe dei padri.

La prolissità dello spettacolo, l’impostazione pseudo-ronconiana e una recitazione piuttosto melodrammatica ne fanno uno spettacolo su cui non ci sono molte parole da spendere e che si dimentica con molta facilità. Note di merito, il disegno luci, curato da Antonio Scappatura, e l’interpretazione di Mauro Santopietro, nei panni del padre.

Nel complesso, un punto nero sul volto radioso della stagione di quest’anno del Teatro dell’Orologio, disegnato senza una ragione attendibile dallo stesso direttore Fabio Morgan, che ne ha composto il testo insieme a Leonardo Ferrari Carissimi.


Dettagli

  • Titolo originale: Tutti i padri vogliono veder morire i loro figli

Una selezione delle notizie, delle recensioni, degli eventi da scenecontemporanee, direttamente sulla tua email. Iscriviti alla newsletter.

Autorizzo il trattamento dei dati personali Iscriviti