CinqueStelle. Il meglio del 2015 di Vincenzo De Divitiis
Il meglio del 2015 nel cinema internazionale secondo lo staff di Scene Contemporanee.
Mad Max: Fury Road. George Miller confeziona un’opera strepitosa per resa scenografica ed un’azione senza sosta, dai ritmi tambureggianti come quelli dei tamburi che accompagnano le gesta dei protagonisti. Questi sono interpretati dai magistrali Tom Hardy e Charlize Theron che si rivelano perfetti nel muoversi all’interno di un deserto infernale e dimenarsi tra autocisterne rinforzate e funamboliche acrobazie.
Non essere cattivo. Quella di Claudio Caligari è la storia di uno dei registi italiani più sottovalutati, nonostante il suo essere sempre avanti rispetto ai tempi e la sua capacità di raccontare storie di periferia con un linguaggio semplice, efficace e per certi versi poco “italiano” in quanto privo di filtri e di alcuna traccia di buonismo. Caratteristiche confermate anche nella sua ultima opera postuma che, tanto per cambiare, ha vissuto innumerevoli problematiche produttive, ripagate tuttavia da un enorme successo di pubblico e critica e un doveroso tributo all’ultima Biennale di Venezia.
The Visit. Il 2015 sarà ricordato anche per il ritorno in grande stile di M. Night Shyamalan che sembra aver superato il lungo periodo di appannamento con un horror di alto livello (tra i migliori dell’anno insieme a Babadook) nel quale le dinamiche del found footage si fondono con geniali punte di ironia volte a smontare tutti i cliché del genere.
Kingsman – Secret Service. Matthew Vaughn porta sullo schermo una divertente parodia degli spy-movie. Un prodotto di grande intrattenimento che vanta spettacolari combattimenti accompagnati da molto sangue, dialoghi ben scritti e sagaci e un cast all’altezza della situazione tra cui spicca un sorprendente Colin Firth.
Stefano Sollima. Uno degli autori più significativi di questo 2015 non poteva che essere lui. Il figlio del compianto Sergio da anni porta avanti un discorso che mira a riportare faticosamente in auge il cinema italiano di genere, ed in tale direzione va citato il formidabile noir Suburra che rappresenta solo la punta dell’iceberg di un percorso iniziato con le serie Romanzo Criminale e Gomorra. Insomma qualche spiraglio di luce nel nostro cinema esiste ancora.