CinqueStelle. Il meglio del 2015 di Valentina Esposito
Il meglio del 2015 nel cinema internazionale secondo lo staff di Scene Contemporanee.
Era il 28 Dicembre del 1895 quando a Parigi iniziò la storia di un apparecchio capace di proiettare su uno schermo immagini in movimento. All’inizio era solo un gioco, un tendone in cui intrufolarsi e assistere alla magia così speciale di osservare la realtà a distanza ravvicinata, con il rischio di ritrovarsi un treno in corsa venirti addosso. Il gioco, però, nel tempo è diventato una macchina di sogni, desideri, speranze, fantasia e creatività, un rituale più democratico del teatro in una sala di poltroncine rosse in cui potersi rifugiare ed estraniarsi dal reale, anche solo per un’ora. Il cinema oggi ha compiuto 120 anni, portati magnificamente nonostante gli alti e bassi della vita: spesso disonorato, ridotto a un intrattenimento narcisistico, c’è però chi le potenzialità narrative, tecnologiche ed emozionali del cinema le porta in alto, continuando a scrivere la leggenda della macchina dei sogni.
Il 2015 è stato ricco di uscite sorprendenti in questo senso – nonostante una distribuzione delle pellicole in Italia discutibile, soprattutto se spostiamo il ragionamento analizzando regione per regione -, non ultimo l’atteso Star Wars – Il risveglio della forza, sia in ambito straniero che italiano al punto che in alcune settimane è stato difficile star dietro a tutte le novità in sala. Ho scelto di sottolineare due uscite italiane a mio avviso tra le più coraggiose, e che sono riuscite a dimostrare che il cinema di casa nostra può trovare un suo stile e una sua poetica senza per forza cadere in retoriche sociali. Non può mancare uno sguardo alla Pixar, uscita con ben due film entrambi notevoli, a cui aggiungere una delle opere più intense uscite dal Festival di Cannes e la personale e felice (ri)scoperta di un attore francese del cui talento ancora si parla troppo poco.
1. Mon Roi. L’amore è tematica abusata a cinema: si è detto tutto non solo del come si svolgono le storie, ma anche del perché e del quando, al punto da ridurre le coppie a prototipi prevedibili e preconfezionati. Mon Roi di Maïwenn, è riuscito a raccontare una storia ad alto tasso psicologico in una storia ordinaria e piacevole alla visione.
2. Il viaggio di Arlo. La Pixar ha scelto la semplicità per raccontare la storia di un dinosauro non ancora pronto a essere tale, parlando di un sentimento che oggi avvolge più che mai il nostro tempo, la paura. La formula per batterla? Guardarne la bellezza, perché persino la paura può trasformarsi in una luminosa lucciola. Un film che tocca il cuore, e che non si dimentica facilmente usciti dalla sala.
3. Alaska. Mai come in questi ultimi anni il cinema italiano si è cimentato tra grande e piccolo cinema in storie intrise d’azione, thriller e dramma sospeso tra sentimenti e criminalità: l’esperimento è piacevolmente riuscito, e Alaska di Claudio Cupellini è l’ennesimo successo di questa nuova febbre italiana. Ottima sceneggiatura e sublime Elio Germano per raccontare una storia d’amore, di giovani e di redenzione.
4. Loro chi?. Una vera sorpresa questo film di Fabio Bonifacci e Francesco Miccichè, che riscatta finalmente il mondo degradante della commedia all’italiana e intrattiene con spirito e intelligenza. Loro chi? è coraggioso, trae forza da una scrittura fresca, che mescola realtà e fantasia omaggiando cinema e letteratura.
5. Vincent Cassel. Noto in Italia più per le sue vicende matrimoniali, non abbastanza si è parlato del potenziale del francese Cassel anche in ruoli diversi da quello del criminale o diabolico. Certo, in Mon Roi è pur sempre un mascalzoncello però può trasformarsi anche in un adorabile padre, e si supera mostrandoci tutto il suo meraviglioso potenziale d’attore. Molto di più di un divo da rotocalco.