Carditello. La Reggia borbonica torna allo Stato
Dopo anni di battaglie finalmente lo Stato compra la Reggia di Carditello, una piccola Versailles alle porte di Parigi.
La notizia è che dopo quasi dieci anni di vendite di ville e palazzi storici di proprietà pubblica, lo Stato acquista un monumento dal privato. E che monumento. Stiamo parlando della Reggia di Carditello, una piccola Versailles neoclassica edificata nel Settecento dai Borboni nei dintorni di Caserta, e da anni al centro di continue denunce per lo stato di abbandono in cui è lasciata. Dopo ripetuti atti di vandalismo era stato non un ente pubblico né il privato proprietario, ma un uomo comune, il volontario della protezione civile Tommaso Cestrone, a cercare di arginare il problema: era diventato custode del complesso, sfidando le minacce e le intimidazioni della camorra. A lui (scomparso il 25 dicembre) il Ministro Bray ha pensato pochi giorni fa quando ha annunciato l’acquisto della Reggia per 11,5 milioni di euro da parte del MiBACT. Adesso però arrivano le sfide più grandi: trovare i soldi per i restauri e la valorizzazione. Si tratta di decine di milioni di euro (forse centinaia di milioni di euro) che occorre avere al più presto, pena ritrovarsi con l’ennesimo monumento pubblico abbandonato a se stesso e per di più in un territorio ad altissima densità criminale. Le polemiche su questa criticità non sono mancate: perché acquistare un altro monumento da restaurare quando non ci sono i soldi neanche per mantenere quelli già di proprietà dello stato?
La risposta sta nel grandissimo valore non solo artistico ma anche simbolico di Carditello, che potrebbe diventare la Venaria Reale del sud Italia e segnare l’inizio del riscatto culturale di un territorio martoriato dalla camorra. Riguardo alle risorse il Ministro sembra ottimista: “metteremo a disposizione tre milioni di euro per i primi lavori di restauro della Reggia borbonica e costituiremo una Fondazione con tutti gli enti locali ed i ministeri dell’Ambiente e dell’Agricoltura per la sua gestione” ha dichiarato. Non sono mancate altre proposte, che tengono conto non solo della gestione del complesso ma anche del difficile contesto ambientale con cui ci si deve confrontare. Tomaso Montanari propone di affidare la Reggia e la tenuta di oltre 2.000 ettari che la circonda a Libera Terra di Don Luigi Ciotti, che potrebbe essere affiancata da associazioni come Articolo 21 e università che si occupano di patrimonio monumentale.
La nuova storia di Carditello inizia da qui.