Cinema

Bones and All

Gaia Apicella

Bones and All, film del 2022 diretto da Luca Guadagnino, è l’adattamento cinematografico dell’omonimo romanzo di Camille DeAngelis, che vede come protagonisti Taylor Russell (Maren) e Timothée Chalamet (Lee). La pellicola ha vinto il Leone d’Argento a Venezia ed è stato distribuito in sala dal 23 novembre grazie a Vision Distribution.

Ambientato nella metà degli anni Ottanta nel Midwest degli Stati Uniti, è la storia del primo amore tra Maren, una ragazza che sta imparando a sopravvivere ai margini della società, e Lee, un solitario dall’animo combattivo; due giovani che tentano di trovare il proprio posto in un mondo pieno di pericoli e che non riesce a tollerare la loro natura cannibale.

Bones and All è sicuramente un film atipico, impossibile da inquadrare in un unico genere cinematografico, in quanto è contemporaneamente un horror con protagonisti dei cannibali e un road movie che tocca numerose location; ed è proprio il viaggiare uno degli atti prevalenti del film, che potremmo definire un’opera drammatica e sentimentale proprio in quanto i protagonisti si innamorano l’uno dell’altro non senza difficoltà, e sicuramente un’opera complessa da definire con un finale toccante e inaspettato.

Essendo un film molto intimo partirei soffermandomi sulle tematiche; il regista è sempre stato interessato a indagare l’animo umano ed emozioni come la solitudine, a far evolvere e crescere i personaggi, e anche in questo film tutti questi aspetti sono evidenti e riconoscibili. Guadagnino riesce a trattare in Bones and All l’adolescenza e la diversità, che viene caratterizzata dal cannibalismo con delicatezza, con la voglia di raccontare l’identità personale e la bellezza in generale, ma anche con la voglia di far vincere la diversità sulla normalità. Il regista riesce così a creare un film che ci fa meditare su chi siamo e come possiamo capire gli altri, ma al tempo stesso in grado di indagare come è possibile superare quello che sentiamo, soprattutto se si tratta di qualcosa che non riusciamo a controllare.

Guadagnino dal punto di vista tecnico fa continuamente passi avanti nel corso della sua carriera; si tratta di certo di un regista che usa bene la tecnica, con inquadrature visibilmente eleganti e trovate stilistiche interessanti, e in generale ci troviamo di fronte ad un Autore, proprio nel senso della parola inteso durante la Nouvelle Vague con la Politica degli Autori, in quanto lui nella messa in scena e nell’estetica dei suoi film ha delle caratteristiche che lo rappresentano pienamente e che ritornano: parlo principalmente degli establishing shot per mostrare il contesto e le ambientazioni in cui si svolgono le sue storie con una chiara voglia di creare un immaginario persistente, l’uso frequente di panoramiche e carrelli ma anche l’uso dello zoom con la volontà di rendere la macchina da presa protagonista reale insieme agli attori.

Ma Bones and All non rappresenta solo un miglioramento tecnico, è anche un piccolo miglioramento nella sceneggiatura e nella gestione delle storie, da sempre un problema nei film di Guadagnino. In questo film infatti abbiamo una struttura dei dialoghi e della storia sicuramente più interessante, approfondita e dettagliata, ma continua a coesistere anche l’aspetto che io considero critico e problematico: i suoi film mancano di quel qualcosa che fa apprezzare del tutto il film e Guadagnino come Autore. Dovrebbe probabilmente osare un po’ di più con i suoi lavori e invece spesso sembra che raggiunga un punto, senza riuscire ad andare oltre. E questa mancanza non viene colmata nemmeno con l’ottima tecnica stilistica perché anche essa non viene sfruttata in pieno.

Nonostante ciò, Bones and All è, tra i suoi film, quello che mi è piaciuto di più; trovo le scene del cannibalismo inquietanti e il personaggio di Sully, interpretato magistralmente da Mark Rylance, particolare e strano. A tratti disturbante, a tratti troppo sentimentale, con passi avanti, Guadagnino con Bones and All si mantiene nella mediocrità.

 

 


  • Diretto da: Luca Guadagnino
  • Prodotto da: Luca Guadagnino, Theresa Park, Marco Morabito, David Kajganich, Francesco Melzi d'Eril, Lorenzo Mieli, Gabriele Moratti, Peter Spears, Timothée Chalamet
  • Scritto da: David Kajganich
  • Tratto da: "Fino all'osso" di Camille DeAngelis
  • Protagonisti: Taylor Russell, Timothée Chalamet, Michael Stuhlbarg, André Holland, Chloë Sevigny, David Gordon Green, Jessica Harper, Jake Horowitz, Mark Rylance
  • Musiche di: Trent Reznor, Atticus Ross
  • Fotografia di: Arseni Khachaturan
  • Montato da: Marco Costa
  • Distribuito da: Vision Distribution (Italia), United Artists Releasing (Stati Uniti), Warner Bros. Pictures International (Globale)
  • Casa di Produzione: Frenesy Film Company, Per Capita Productions, The Apartment Pictures, Memo Films, 3 Marys Entertainment, Elafilm, Tenderstories
  • Data di uscita: 02/09/2022 (Venezia), 18/11/2022 (Stati Uniti), 23/11/2022 (Italia)
  • Durata: 130 minuti
  • Paese: Italia, Stati Uniti
  • Lingua: Inglese
  • Budget: 16-20 milioni di dollari

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