Beket
In occasione della limitata distribuzione cinematografica de La leggenda di Kaspar Hauser, rivediamo l’opera precedente del regista Davide Manuli, Beket, uscito il mese scorso e da tempo nel catalogo RaroVideo.
Bruno Tribbioli e Alessandro Bonifazi della BLUE FILM son due persone dall’occhio lungo. Produrre un film di Davide Manuli è un gesto d’amore per l’arte più che per il guadagno, e per gli amanti di questo genere di romanticismo il 13 Giugno è una data importante, quella dell’uscita cinematografica de La leggenda di Kaspar Hauser, suo terzo lungometraggio da regista. Come volevasi dimostrare, purtroppo, la distribuzione non è stata delle migliori, come capita per gran parte del cinema italiano.
Ma il mese scorso ebbe la sua prima uscita anche Beket, già anche in vendita in DVD grazie all’eccezionale lavoro della RaroVideo, l’unica sua opera disponibile per tutti, un piccolo film costato solo 10’000€ difficile da definire capolavoro, ma semplice parlare di opera d’arte letteraria e cinematografica. Beket ha affrontato un tema complesso: l’esitenzialismo. E’ chiaro, un aspetto così vasto non può essere discusso entro gli 80 minuti del film, ma Davide Manuli, prendendo a larghe mani dalle idee e dai testi dello scrittore Samuel Beckett, adatta per il cinema una curiosa versione di Aspettando Godot.
Al posto di Estragone e Vladimiro vi sono Freak e Jaja, entrambi persi nella ripetizione e nella reiterazione dei movimenti e delle parole, recitate a mò’ di mantra per omaggiare l’invito di Beckett a provare, a fallire e a riprovare ancora per dare al successivo insuccesso una parvenza di miglioramento. Davide Manuli racconta la storia di un viaggio in un deserto da cui partono autobus volanti che portano alla cittadina di Godot, dove il loro Dio darà tutte le risposte che cercano. Sulla strada incontreranno personaggi bizzarri persi in terreno aperto, ma chiusi all’interno del suono e delle musiche che suonano a tutto volume scena per scena: vi sono Adamo ed Eva e l’amante di quest’ultima, impegnati a cercare una ragione alle loro prime sensazioni ed alla ribellione; un Mariachi ed un Oracolo con l’aspetto di Freak Antoni; degli agenti il cui scopo sembra confondere.
Luciano Curreli e Jerome Duranteau sono anime perse nell’attesa dinamica, immuni alle informazioni che gli vengono concesse, desiderosi solo di trovare un perché alla loro vita, assassinati dalla loro stesso volontà di trovare una minima affermazione, come l’amore per una donna incontrata per caso. Girato interamente in bianco e nero, colori della vita divisa tra due fuochi, Beket è un film d’obbligo per chiunque voglia avvicinarsi al cinema di Davide Manuli, uno dei registi italiani più apprezzati a livello internazionale, in quel campo che fonde cinema e video arte dove si incontra con lo straordinario Michelangelo Frammartino. Fortunati saranno coloro che avranno l’occasione di poter andare nelle sale a vedere Vincent Gallo e Silvia Calderoni nella visione del Kaspar Hauser di Manuli, ma nell’attesa, Beket è un valido sostituto.
Dettagli
- Titolo originale: Id.
- Regia: Davide Manuli
- Fotografia: Tarek Ben Abdallah
- Musiche: Roberto 'Freak' Antoni, Alessandra Mostacci, Stefano Ianne, Massimiliano Cigala, Marco Saveriano, Miss Kittin, The Hacker
- Cast: Luciano Curreli, Jerome Duranteau, Fabrizio Gifuni, Simona Caramelli, Simone Maludrottu, Paolo Rossi, Roberto 'Freak' Antoni
- Sceneggiatura: Davide Manuli