Barbarian è un horror del 2022, esordio alla regia per Zach Cregger, che è presentato in anteprima al San Diego Comic-Con e che è ora disponibile in tutto il mondo in streaming grazie a Disney+, nei panni dei protagonisti troviamo gli attori Georgina Campbell, Bill Skarsgård e Justin Long, rispettivamente Tess Marshall, Keith Toshko, AJ Gilbride, che grazie alla loro interpretazione riescono a calarsi perfettamente nel proprio personaggio.

Questo aspetto è subito da evidenziare perché basico allo scopo di avere un horror credibile e che ci faccia sentire parte di ciò che succederà; infatti i personaggi insieme all’ambientazione – che fin dall’inizio del film viene sottolineata con panoramiche e movimenti di macchina, pioggia incessante e buio – contribuiscono a creare il nostro immaginario misterioso.
Parliamo subito di personaggi anche perché mentre all’inizio vediamo un unico protagonista, nel corso della vicenda ciò cambierà e avremo più protagonisti.

La trama non è particolarmente originale nel panorama orrorifico; la narrazione inizia con una giovane donna (Tess) che ha prenotato una casa in affitto su Airbnb a Detroit per un colloquio di lavoro. La sera dell’arrivo scopre che la casa è stata prenotata da un uomo dal viso ambiguo (Keith) che è già lì. Contro ogni buonsenso, decide di rimanere lì con lui.
Inizierà poi un vero e proprio incubo, che ribalterà le nostre aspettative e la semplice trama, di cui vi lascio la sorpresa.

Nell’ultimo periodo i film horror davvero interessanti e intelligenti si contano sulle dita delle mani, in quanto purtroppo sempre più registi abusano dei jumpscares per spaventare facilmente lo spettatore, banalizzando così una tecnica classica del genere che invece doveva contribuire a creare un’atmosfera di paura e inquietudine.
Il film horror per essere riuscito quindi deve mantenere un equilibrio tra l’uso del jumpscare e altre tecniche di racconto, sia stilistiche che narrative.

Barbarian è proprio un horror intelligente perché troviamo una sceneggiatura equilibrata, nella quale non mancano elementi classici dell’horror come jumpscares, figure mostruose e nemiche, luoghi misteriosi e oscuri, apparente normalità che poi viene capovolta, personaggi che aiutano e mettono in guardia, però, al tempo stesso, è un film abbastanza semplice che durando un po’ di più poteva essere sviluppato in alcune parti in modo da risultare ancora più interessante, in quanto solleva tematiche delicate come gli abusi, il rapporto genitori-figli, rimanendo però sulla superficialità di trattazione.

Se però l’obiettivo di Cregger era intrattenere il pubblico durante la visione e nella sua messa in scena fare riferimento ad horror più vecchi che tutti ricordiamo, essendo dei classici, e che hanno spaventato e catturato, come La casa di Sam Raimi, ci riesce perfettamente, in quanto il ritmo è sostenuto e lo spettatore non si annoia mai nel seguire la storia, anzi si trova incuriosito dal regista e coinvolto dai personaggi e dell’ambiente in momenti misteriosi, oscuri e claustrofobici.

Cregger ci tiene davvero attaccati allo schermo e riesce a fare nel complesso un buon horror in un periodo che come dicevamo sicuramente non è d’oro per questo genere, che però grazie a lui e ad altri registi sta trovando il suo modo per risollevarsi e rinascere!