Babyteeth
Babyteeth, presentato in concorso a Venezia76, è diretto da Shannon Murphy e basato sull’omonima opera teatrale scritta da Rita Kalnejais, la quale cura anche la sceneggiatura del film, e ha come protagonista Milla Finlay (Eliza Scanlen), un’adolescente gravemente malata di cancro che si innamora di uno spacciatore più grande di lei, chiamato Moses (Toby Wallace). Inizia il peggior incubo dei suoi genitori Anna (Essie Davis) ed Henry (Ben Mendelsohn) che, trovandosi già in una situazione così negativa e di debolezza nei confronti della figlia per quello che sta affrontando, considerano Moses una cattiva influenza per Milla.
Ma poiché il primo incontro di Milla con l’amore fa nascere in lei una nuova gioia di vivere, anche i genitori iniziano a cambiare atteggiamento e ad appoggiarla.
La ragazza mostra a tutti come vivere quando non si ha niente da perdere trovando un nuovo modo di affrontare la vita con forte entusiasmo.
La costruzione per raccontare la bellezza della vita e di come l’amore aiuta a migliorare la situazione così difficile e dolorosa della protagonista è piacevole e adatta alla narrazione perché attraverso la suddivisione in tanti capitoli rappresentanti mini episodi, introdotti da una frase che ci fa capire quello che sta per succedere ma mai completamente, e generando così una forte tensione, Shannon Murphy ha realizzato un film sulla malattia e sull’amore non banale – cosa che invece accade spesso quando si affrontano queste tematiche – e molto diverso e interessante.
Infatti andando avanti con la vicenda vediamo come la regista non si sofferma mai sul cancro, ma lo utilizza insieme all’amore per concentrarsi su temi più complessi, cioè la fragilità e la sofferenza delle persone che circondano Milla e l’importanza delle relazioni per crescere. Anche il titolo Babyteeth – che tradotto significa denti da latte – conferma questo voler andare oltre le conseguenze della malattia per maturare.
Per quanto riguarda lo stile tecnico e narrativo, vengono alternati continuamente e con equilibrio momenti ironici e felici tendenti alla commedia, e momenti estremi, tristi e di rottura tendenti invece alla tragedia, rendendo la visione dura ma sempre più toccante e autentica, al punto da coinvolgere emotivamente lo spettatore in ogni singolo atto.
Ogni capitolo è come fotografato dalla realtà e presenta si una fredda distanza ma al tempo stesso anche leggerezza e sensibilità; si parte infatti con tagli duri nei passaggi da un momento all’altro che rendono il film caotico, per poi passare verso una maggiore profondità emotiva che sfocia in un finale intenso e dolce.
Con questa forma la sceneggiatura risulta essere scritta bene, anche se un po’ mancante negli ultimi episodi che sembrano affrettati rispetto all’intera opera.
In conclusione, si tratta di un buon debutto alla regia perché Babyteeth si è dimostrato essere superiore a numerosi film sui malati terminali che sono usciti negli ultimi anni, e nonostante la particolarità della narrazione che potrebbe non piacere a tutti e una trama che potrebbe far storcere facilmente il naso, sicuramente merita una visione.
- Diretto da: Shannon Murphy
- Prodotto da: Alex White
- Scritto da: Rita Kalnejais
- Tratto da: "Babyteeth" di Rita Kalnejais
- Protagonisti: Ben Mendelsohn, Essie Davis, Eliza Scanlen, Toby Wallace, Andrea Demetriades
- Musiche di: Amanda Brown
- Fotografia di: Andrew Commis
- Montato da: Stephen Evans
- Data di uscita: 04/09/2019 (Venezia)
- Durata: 120 minuti
- Paese: Australia
- Lingua: Inglese