Massimo Listri – “L’anima del tempo – Chiese napoletane: rovina e recuperi”
12 chiese napoletane in condizioni d’incuria vengono immortalate dall’occhio di Massimo Listri per il calendario Di Meo 2013
Nella splendida cornice del complesso monumentale dei Girolamini, finalmente riaperto al pubblico dal 25 novembre (ne parliamo qui), è possibile ammirare la mostra di Massimo Listri in occasione dell’undicesima edizione del calendario Di Meo, l’atteso appuntamento artistico internazionale voluto e organizzato ogni anno dall’omonima azienda vinicola di Salza Irpina. Per il tema del calendario “L’Anima del Tempo – Chiese napoletane: rovina e recuperi” Listri si è ispirato al noto articolo “La Morte delle Cattedrali” di Marcel Proust apparso su Le Figaro nel 1904, scritto per la difesa e conservazione delle Chiese francesi. Quest’anno il calendario ci illustra infatti una panoramica sulle tristi condizioni di incuria e abbandono in cui versano 12 chiese napoletane: Santa Maria del popolo agli Incurabili, Sant’Aspreno ai Crociferi, San Giuseppe delle Scalze, Santa Maria della Scorziata, Sant’Agostino alla Zecca, Chiesa della disciplina alla Croce, Chiesa dell’Immacolata a Pizzofalcone, Chiesa dei Santi Cosma e Damiano ai Banchi Nuovi, Santa Maria dei Vertecoeli, Santa Maria della Sapienza, Santa Maria delle Grazie a Caponapoli, Chiesa dei Santi Severino e Sossio. Infine la copertina del calendario è rappresentata dalla Cappella della visitazione o dei Dottori a Girolamini il cui progetto di recupero è inserito nel più ampio piano relativo al Complesso Monumentale dei Girolamini, nell’ambito dei finanziamenti europei del Grande Progetto ‘Centro
Storico di Napoli, valorizzazione sito’.
Il sentimento di rabbia e di impotenza per l’impossibilità di accedere in questi tesori artistici viene debellato dalla fierezza nel constatare che quegli affreschi, quei marmi, quei colori sono ancora lì, resistono. Il lavoro di Listri rappresenta un’importante occasione per restituire ai cittadini napoletani un monumento simbolo fondamentale del centro storico, situato di fronte il Duomo di Napoli: “C’è infatti un rapporto intrinseco tra le fotografie di Listri che mostrano il degrado e l’abbandono in cui versano tante chiese napoletane e il contenitore, diciamo così, dell’esposizione. É un modo per accendere i riflettori sui luoghi d’arte dimenticati ma che hanno bisogno di grande attenzione” ha affermato Umberto Bile, conservatore del monumento. Un valore aggiunto all’esposizione fotografica è il sistema di illuminazione dell’ampio chiostro, che renderà possibile le visite dopo il tramonto. Non si poteva scegliere scenario migliore per una mostra che, ricorda Generoso Di Meo, “è stata resa possibile grazie all’impegno del soprintendente Fabrizio Vona, che ha aperto scrigni chiusi all’obiettivo di Massimo Listri perché siamo convinti che, mostrando la bellezza, la si renda più seduttiva e magari a qualche azienda verrà voglia di adottare Santa Maria della Sapienza o Santa Maria Vertecoeli, la Scorziata e tante altre.”