Arti Performative

Antonio Rezza e Flavia Mastrella – Pitecus

Annagiulia Scaini

Recensione dello spettacolo del duo Rezza/Mastrella dal titolo “Pitecus”

Era il 1995 quando Antonio Rezza esordì con Pitecus. Uno spettacolo irriverente, satirico e cinico che riscosse così tanto successo che ancora oggi la sua performance richiama un pubblico che non sembra stancarsi della sua abilità interpretativa e macchiettistica. Ancora, nel 2012, riesce a far ridere lo spettatore di se stesso e delle debolezze del soggetto-uomo-scimmia. Difetti che, nonostante lo spettacolo sia datato, sembrano essere attuali.

Personaggi qualunque, mediocri e ipocriti prendono vita attraverso travestimenti improvvisati con lunghe lenzuola bucate e stese come panni al vento sulla scena. Basta inserire la testa in uno dei fori e avvolgersi nelle varie texture colorate per diventare un padre scontento del figlio che tra i tanti “difetti” ha quello di essere omosessuale, oppure un inventore di barriere architettoniche che vuole rendere la vita impossibile ai portatori di handicap.

Temi delicati vengono affrontati con una comicità aggressiva e spietata che nonostante tutto fa ridere, perché sono divertenti il trasformismo di Rezza, il suo giocare con il pubblico anche mortificandolo, le sue battute sagaci e dirompenti. Non importa che si faccia beffa del suo interlocutore, a lui tutto è concesso. Così, si permette di far leva sull’incapacità dello spettatore di seguire il suo ritmo incalzante di gag esilaranti, di non capire quando lo show sia effettivamente finito, di non essere dopotutto tanto diverso da quegli individui caricaturali di cui lui è demiurgo.

E allora eccoli lì i difetti dell’uomo che sembra non essere evoluto, fermo allo stato di piteco-scimmia, ancorato alla sopravvivenza a discapito dell’altro. Uomini che di umano hanno solo le fattezze, disprezzabili e vuoti di sentimenti. Nessuna rappresentazione positiva, nessuno è salvo dall’intelligente critica di Rezza che salta, fa inchini e lancia scarpe in aria perché almeno anche le sorellastre di Cenerentola potranno trovare il loro principe con più facilità.

Eppure una domanda sorge spontanea una volta che lo spettacolo giunge alla fine: quanti, dopo aver partecipato animosamente ridendo, hanno lasciato le poltrone riflettendo su ogni singolo personaggio che il performer ha interpretato?

La comicità ironica esasperata, a volte, rischia di soverchiare il significato profondo e disperderlo in una confusione di goliardia dalla quale i più non sono immuni. E allora il senso scema, lo spettacolo perde di spessore e ciò che resta è il ricordo di un grande attore e della sua interpretazione.

 

 

 

 

 


Dettagli

  • Titolo originale: Pitecus

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