Aldo Nicolaj/Massimo Di Michele // Scritto apposta per me
Al Teatro dell’Orologio Scritto apposta per me regala un quadro ironico e dissacrante del mondo dello spettacolo che, a trent’anni di distanza dalla realizzazione del testo, di Aldo Nicolaj, resta sempre attuale.
Tre valige, un gattone di pezza, un espositore appendiabiti e lei, Giulia Sottana Corta, attrice senza età che cerca l’occasione della vita per diventare qualcuno.
Essere se stessa non le basta. Essere una moglie e una madre non le basta.
A nulla vale la sua passione se non a renderla un personaggio che è all’estenuante ricerca di un’identità che possa allontanarla da un’evidenza che non accetta, quella di essere un’attrice senza parte. Così vediamo alternarsi sul palco due Giulia: la prima combattiva e che sa ciò che vuole, che sa chi chiamare con uno dei suoi tanti cellulari e che non si priva di proferire cattiverie contro i suoi colleghi e le loro fortune; la seconda che vive e riflette sulle sue nevrosi, sulla parte che recita nella sua stessa vita e su quanto un lavoro, una passione, possano essere così importanti per lei tanto da condizionarne l’intera esistenza.
Solo nel finale Giada Prandi, che presta magistralmente il suo corpo e la sua voce a Giulia, si spoglia dell’ennesimo abito rosso che ha indossato fino a quel momento fantasticandolo di un colore diverso e resta lì, senza vestiti sul palco, a lasciarsi andare a ciò che è la sua vera natura, alle sue emozioni reali. Senza maschere e senza veli che possano nascondere il suo Io più profondo, Giulia non è altro che Giulia e su di lei – non sull’attrice che vorrebbe essere -, abbracciata come una bambina al suo grande gatto di pezza, si spengono i riflettori.
Scritto apposta per me, scritto da Aldo Nicolaj e diretto in quest’occasione da Massimo Di Michele, regala un quadro ironico e dissacrante del mondo dello spettacolo che, a trent’anni di distanza dalla realizzazione del testo, resta sempre attuale. Non si può non evidenziare quanto tutta moderna sia quella perenne sensazione di sconforto che Giada Prandi riesce a far emergere tramite la protagonista, esemplare della condizione contemporanea di coloro che vivono perennemente in bilico tra sogno e necessità, tra aspirazione e possibilità reale.
Scritto apposta per me parla al presente e del presente. Un “adesso” che, forse, per essere vissuto a pieno necessita di un atto estremo, quello di spogliarsi e interrogarsi, come fa Giulia, rispetto a quella che è la parte giusta da interpretare, non sul palco, ma nella vita.
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- Titolo originale: Scritto apposta per me