In Sala. Non buttiamoci giù
La stessa notte, lo stesso grattacielo e lo stesso desiderio di suicidarsi accomuna i quattro protagonisti del film tratto dall’omonimo romanzo di Nick Hornby.
Dall’omonimo romanzo di Nick Hornby è in sala Non Buttiamoci giù. L’incontro casuale di quattro improbabili suicidi è affidato alla regia di Pascal Chaumeil, che anche questa volta firma una commedia dai toni altalenanti.
Martin (Pierce Brosnan), Maureen (Toni Collette), J.J. (Aaron Paul) e Jesse (Imogen Poots) hanno deciso di togliersi la vita nella notte di Capodanno e tutti hanno pensato allo stesso grattacielo da cui farla finita una volta per tutte, per lasciarsi dietro sbagli e sofferenze. Il suicidio per i quattro non sarà così immediato come credono: tra un battibecco e l’altro per chi dovrà buttarsi per primo inizia a consolidarsi un’atmosfera di solidarietà che li porterà dalla scoperta dei loro universi alla costruzione di una solida amicizia. Uno spiraglio di vita per fare pace con il mondo e con la società.
Dispiace doversi esporre in maniera dubbiosa nei confronti di Non buttiamoci giù, che parte da un soggetto molto originale, le cui potenzialità sullo schermo potevano essere sfruttate molto meglio. Rispetto al suo precedente Un piano perfetto, Chaumeil riduce di molto il numero di gag e di dialoghi comici scegliendo di puntare su un umorismo sottile: fin qui la scelta può apparire molto consona a quello che è l’universo letterario di Nick Hornby, ma il problema è che questo punto di partenza rimane solo un’intenzione perché si sorride davvero molto poco.
La regia affascina per la sua estetica, puntando su una fotografia dai colori vivi e intensi che ritrae con dolcezza personaggi impossibilitati ad esprimersi fino in fondo, relegati alle volte a sbrigative situazioni mielose. Tra i quattro attori si avverte una grande complicità, ma è singolarmente che qualcosa manca: come se non ci fosse tempo per conoscerli meglio. Non è tanto una questione di approfondimento psicologico, come molti hanno sottolineato, perché ci sono personaggi grandiosi nel cinema e nella letteratura che affascinano per il loro mistero, ma mancano quelle coordinate fondamentali che rendono quei personaggi identificabil, scene o rivelazioni significative che ci permettono di giocare a indovinare cosa ci possa essere dietro il loro malessere.
Il vero problema del film di Chaumeil è la mancanza di un armonioso equilibrio tra le scene d’insieme dei quattro e il giusto e doveroso spazio da dedicare al loro mondo personale. Alla base è possibile che a creare questo disorientamento sia la struttura del film, che si sofferma di tanto in tanto in capitoli che alludono ai personaggi riportando il loro nome sullo schermo: una scelta narrativa che potrebbe anche funzionare, se però davvero si parlasse del singolo in questione e non si passasse immediatamente ad un nuovo incontro tra i quattro.
Dettagli
- Titolo originale: A Long Way Down
- Regia: Pascal Chaumeil
- Cast: Imogen Poots, Aaron Paul, Pierce Brosnan, Toni Collette, Sam Neill, Tuppence Middleton, Rosamund Pike
- Sceneggiatura: Jack Thorne