In Sala. Un ragionevole dubbio
Dall’autore di Sliding Doors, Peter Howitt, un thriller ad alta tensione dalle buone premesse e risultati deludenti.
Il panorama cinematografico contemporaneo è ricco di autori che amano destreggiarsi fra vari generi un po’ per sperimentare linguaggi nuovi un po’ per motivi commerciali. Un percorso artistico senza dubbio estroso ed affascinante, ma allo stesso tempo rischioso se non si è in grado di maneggiare con maestria i diversi registri stilistici.
Ne sa qualcosa il regista inglese Peter Howitt che, dopo essersi cimentato nella commedia con il celebre Sliding Doors e il demenziale Johnny English, torna a confrontarsi con il Thriller – genere già sperimentato con S.Y.N.A.P.S.E – Pericolo in rete – con il suo ultimo lavoro dal titolo Un ragionevole dubbio (firmato per l’occasione con lo pseudonimo Peter P. Croudins). Un ritorno tutt’altro che positivo per via di una storia prevedibile e scontata, nonostante le ottime premesse lasciassero immaginare un intreccio capace di tenere lo spettatore incollato alla poltrona.
Mitch Brockden (Dominic Cooper) è un procuratore distrettuale di successo con nessuna causa persa all’attivo. A seguito di una serata di bagordi a base di alcool, il protagonista investe un passante e dopo aver chiamato il pronto intervento decide di non aspettare i soccorsi e abbandonarlo in fin di vita. L’incidente causa la morte dell’uomo per il quale viene accusato Clinton Davis (Samuel L. Jackson), già colpevole di una serie di omicidi accumunati dal medesimo modus operandi. Inizia così un duello tra i due, fatto di ricatti e compromessi.
La prima metà del film evidenzia l’idea del regista di mettere in piedi un thriller psicologico nel quale il protagonista assoluto è il giovane procuratore con i suoi sensi di colpa ed un serial killer assetato di vendetta per la morte della figlia e della moglie. Ed i risultati, almeno in parte, sono apprezzabili , anche grazie ad una approfondita analisi del dramma interiore vissuto da Brockden, aspetto ben presto messo in disparte e che avrebbe meritato di essere sviluppato con maggiore cura.
L’impronta iniziale, infatti, vede un deciso cambiamento di rotta in una seconda parte le cui dinamiche appaiono sempre più vicine agli action movie con tanto di scontri fisici, inseguimenti e corse contro il tempo. Tutti elementi che contribuiscono non solo ad incanalare la trama su binari scontati e già visti, ma anche ad affievolire l’interesse per i protagonisti le cui psicologie vengono tratteggiate sempre meno perdendo in tal modo la loro forza iniziale ed andando a penalizzare le interpretazioni poco brillanti di Cooper e Jackson.
Dettagli
- Titolo originale: Reasonable Doubt
- Regia: Peter Howitt (come Peter P. Croudins)
- Fotografia: Brian Pearson
- Musiche: James Jandrisch
- Cast: Dominic Cooper, Samuel L. Jackson
- Sceneggiatura: Peter A. Dowling