Musica Nuove Uscite

Oneida – Romance

Carmen Navarra

Chitarre elettriche, synth rumorosi e voci “trippy”. Ancora una volta gli Oneida mischiano l’electro rock con il garage punk, la neopsichedelia con il krautrock. Sono trascorsi sei anni da A List of the Burning Mountains, un disco non particolarmente riuscito, a causa di un sound troppo granitico e della suddivisione in due macrosezioni che lo irrigidivano ulteriormente. Con “Romance” assistiamo ad la composizione più asciutta – 11 tracce – e a geometrie sonore meno restrittive: l’incipit potentissimo (Economy Travel) si consolida in fieri senza per questo rinunciare a momenti di maggiore “intimità pop” (All in Due Time). Partendo da racconti frammentati di vita vissuta, supportati da tamburi sporadici e da eco vocali (It Was Me) si approda gradualmente ad un sound più articolato e pensato (Lay of the Land). Tuttavia la bellezza di questo disco è nell’eclettismo conclamato: c’è un saliscendi continuo tra la potenza cupa del suono (Cedars) e una luminosità ritrovata che spiazza e conquista (Cockfight). Gli Oneida scrivono la loro short story – romance, appunto – da angolazioni altre, che toccano l’apice con Shepherd’s Axe, l’undicesima ed ultima traccia. Dei 18 minuti di cui è composta, la prima metà è dominata da incertezza ed inquietudine estranianti (ché la diritta via era smarrita?), la seconda, invece, riaffiora dal torpore (synth alla deriva, batterie abrasive e chitarre taglienti).
La band di Brooklyn – con uno storico pari ad un ventennio – ha la  capacità di “normare” il fragore e di restituirci un prodotto che è alla portata di tutti, inquieti o inquietanti che siano.



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