Musica Nuove Uscite

LCD Soundsystem – American Dream

Carmen Navarra

A sette anni da This Is Happening, gli LCD Soundsystem pubblicano un disco intitolato American Dream. L’idea del sogno americano risulta quantomeno anacronistica, ma dalle parole di James Murphy, frontman della band, è possibile desumere un certo rimpianto non tanto per non aver vissuto quel periodo storico, bensì per l’idea che il passato e i sogni in esso contenuti rappresentino una dimensione irriproducibile. Lo storico di quest’artista ci dice, inoltre, che i suoi recenti problemi di salute avevano contribuito alla scelta di lavorare essenzialmente nelle retrovie (come tecnico del suono e produttore), supportato da sua moglie che dichiarava il definitivo abbandono del frontman degli LCD Soundsystem dai palchi finora calcati con successo. Eppure nella coda del 2017 viene fuori un disco che risveglia ed entusiasma i fans per via di un connubio perfetto tra sound e parole.

JM porta alla luce dieci tracce visibilmente interessanti, incentrando le tematiche dell’album sulla caducità della condizione umana, sul rimpianto per aver perduto pezzi importanti durante il proprio percorso, sulla vecchiezza sopraggiunta. L’omonima American Dream, con un sound synth pop, racconta di come la barba “strisci” intorno al volto, la testa si sia “ammalata”, la luce del sole evidenzi l’età che avanza; la molto davidbowieiana Change yr mind (I’ ve just got nothing left to say, I’m in no place to get it right and I’m not dangerous now, I’m just too old for it now, at least that seems to be true//Non ho ancora niente da dire, non sono ancora in grado di farlo, sono troppo vecchio, almeno questo è vero) e I used to, canzone rabbiosamente rock, muovono i passi verso le insidie e i tormenti della vita. Di contro l’incoscienza adolescenziale, additata in tono moralistico come incapacità di maturare, diventa il tema centrale di Other Voices, pezzo reso energicamente dance dalla presenza di tastiere saltellanti che lo assimilano, peraltro, a Tonite, dirompente nella sua allegria. I temi, però, sono anche di natura più concreta (con strascichi altrettanto importanti nell’emotività di Murphy): l’indigesto governo di Trump (oh that shit’s dictator), la separazione e il ricongiungimento nel 2011 degli LCD Soundsystem, i problemi legali con la DFA Records, fondata da Tim Goldsworthy, che emergono, questi ultimi, in How do you sleep?, caratterizzata da tamburi inquietanti (come se arrivassero da un’altra dimensione) e da un’ intro solo strumentale di più di un minuto, in cui predominano i sintetizzatori di Nancy Whang. Il finale è la somma di tutte le note e i tasti toccati: da David Bowie a Brian Eno, passando per i Suicide. Black Screen è un pezzo di 12 minuti, fissato su arrangiamenti pregevoli (drum machine e pianoforti) che concorrono a rendere questo disco semplicemente perfetto.



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