Teatro dell’Argine // Futuri Maestri
L’Arena del Sole di Bologna ha ospitato l’esito di un progetto durato due anni, durante i quali mille bambini e adolescenti hanno costruito insieme alla compagnia Teatro dell’Argine un dialogo su cinque parole chiave
Cos’è Futuri Maestri? Non lo si può certo definire semplicemente uno spettacolo teatrale anche se è stato ospitato in occasione dei festeggiamenti per il quarantennale di Emilia Romagna Teatro, all’Arena del Sole dal 3 all’11 giugno, trasformandone quella che solitamente è la platea in palcoscenico.
Futuri Maestri è molto di più: una grande opera di teatro partecipato, un progetto nato due anni or sono da un’idea del Teatro dell’Argine, culminata con una messa in scena che ha coinvolto centinaia di ragazzi e bambini. Si è partiti da cinque parole (amore, guerra, lavoro, crisi, migrazione) e da alcune domande poste nelle scuole ai mille ragazzi che hanno aderito al progetto (“Cosa pensate del mondo in cui vivete?”, “Come vorreste cambiarlo?”). E i ragazzi e le ragazze hanno risposto, come ci è stato suggerito da Federica Zanetti, studiosa di Didattica e Pedagogia Speciale (Università di Bologna) «lanciando al pubblico adulto un forte urlo con il quale chiedono di essere ascoltati, di non essere considerati contenitori vuoti da riempire, di potersi assumere le proprie responsabilità, di essere ritenuti soggetti attivi con una visione sul mondo e con la voglia di mettersi in gioco nonostante le paure».
Inizia così un lungo e metaforico viaggio di esplorazione identitaria, di un gruppo di giovani “rivoluzionari” che cita autori classici, studiati a scuola e non solo, da Majakovskij, ad Artaud, a Brecht, da Aristofane e Pasolini, da Sofocle ad Ariosto, passando attraverso l’aiuto che arriva diretto, appositamente per loro, da un grande maestro del nostro tempo diverso ogni sera.
Questo esercito di giovanissimi parte dalla Terra ed esce per andare a investigare i malanni («arterie fangose») che la affliggono. Compie una rivoluzione al termine della quale il gruppo tornerà al punto di partenza più consapevole e pronto per «contagiare di salute» gli appestati del nostro mondo. Hanno dai tre ai diciotto anni e sono guidati da Innocenzio, una bambina nei panni di una moderna Beatrice che indica loro la via da seguire. Sono stanchi di passare le domeniche al centro commerciale o immersi in un mondo dove le parole d’ordine sono profitto ad ogni costo e i «chissene» degli altri. Inizialmente attraversano un moderno Inferno camuffato da centro commerciale dove oltre ai dannati finiscono «quelli che nessuno vuole, che nessuno sa dove mettere», come dice un Belzebù insospettabile, esibizionista e dagli atteggiamenti melodrammatici, trasportato su un carro trionfale. Da carrelli della spesa vengono tirati fuori gli strumenti del loro migrare: scarpe da cui esce la loro voce come dalle conchiglie il rumore di quel mare spesso assassino e tomba dei migranti. Passano poi alla città di Eldorado dove un liberismo estremo ha portato il “noi” ad essere sostituito dall’“io” e dove governano apparenza, opulenza e guadagni. Arrivando alla città militarizzata di Numanzia si imbattono sul fronte opposto del protezionismo autarchico, dove gli abitanti sono privati di un’opinione e il “noi” diventa così imperante da diventare insensibile ai bisogni dell’“io”. Ultima città, prima di completare la loro rivoluzione, è quella degli Uccelli, un tempo uomini che, stanchi della vita terrena decisero di uscire dal mondo volando nel cielo, verso un immaginario paradiso in cui questi avventurieri dell’oggi non si stabiliscono, perché essi hanno bisogno non di una casa nuova, ma di lottare, per migliorare quella che già possiedono.
Futuri Maestri porta il teatro alla città e la città a teatro. Non si è trattato di un semplice progetto educativo per ragazzi, ma di un progetto educativo per cittadini. I cittadini di oggi, e quelli del domani. Il teatro torna a esercitare la sua più antica funzione: luogo di incontro e di ascolto capace di attirare a sé sia chi vi fa ingresso abitualmente sia chi non vi ha mai messo piede. Il rischio, per questi ultimi, è quello di sentirsi degli estranei o di trovarsi poco preparati, principalmente attenti a immortalare con lo smartphone acceso il momento in cui in scena prenderà la parola il proprio bambino, come se ci si trovasse davanti al suo saggio di fine anno scolastico. E allora il successo più grande non risiede nell’applauso finale, ma nell’essere riusciti a ribaltare la percezione di questo evento straordinario. Un evento dall’enorme valore artistico, oltre che educativo.
Dettagli
- Titolo originale: Futuri Maestri
- Regia: ANDREA PAOLUCCI, NICOLA BONAZZI, VINCENZO PICONE, MATTIA DE LUCA, PAOLO FRONTICELLI, GIACOMO ARMAROLI
- Anno di Uscita: 2017
- Produzione: Teatro dell'Argine
- Cast: CLIO ABBATE, GIACOMO ARMAROLI, MICAELA CASALBONI, LEA CIRIANNI, VITTORIA DE CARLO, DEBORAH FORTINI, GIULIA FRANZARESI, PAOLO FRONTICELLI, GIGLIOLA FUIANO, GLORIA GULINO, FRANCESCO IZZO VEGLIANTE
- Altro: di e con 1.000 bambini, bambine e adolescenti tra cui:
Altro
- DAL 3 AL 6 GIUGNO: I 50 SPECIAL (CHE POI SONO 90),IL CORO DI VOCI BIANCHE E IL CORO GIOVANILE DEL TEATRO COMUNALE DI BOLOGNA
- 8 GIUGNO: I BAMBINI E LE BAMBINE DI MONTEGALLO, L’AQUILA E MIRANDOLA
- Coordinamento Drammaturgico: NICOLA BONAZZI, ANDREA PAOLUCCI, VINCENZO PICONE, MATTIA DE LUCA
- Movimenti d' Insieme: PATRIZIA PROCLIVI
- Direzione del Coro: ALHAMBRA SUPERCHI
- Visto il: Mercoledì, 07 Giugno 2017
- Visto al: Teatro Arena del Sole, Bologna