ViaEmiliaDocFest2013. Nadea e Sveta
Un dramma sottile per risonanza mediatica e per struttura narrativa, il documentario di Maura Delpero in concorso al ViaEmiliaDocFest si perde nella vaghezza e mancata definizione.
Quella composta da Nadea e Sveta è una coppia abbinata, oltre che dall’amicizia, dalle origini moldave e dal trasferimento in Italia per motivi economici. Localizzate nel bolognese, la prima svolge lavori di pulizia, l’altra assiste persone anziane. Entrambe conducono una vita nemmeno eccessivamente dura, fatta eccezione per la lontananza dalle rispettive famiglie, che sembra esigere su di loro il tributo più grande. Quando finalmente Sveta potrà tornare in Moldavia, e rivedere la figlia Eloiza, cresciuta a distanza, con il solo tramite delle videocassette inviate dalla nonna che si prende cura della bambina, accuserà al massimo grado questo spaccamento, e dovrà decidere in che modo ed in quale luogo le vite di tutte loro dovranno proseguire.
L’intento vorrebbe evidenziare la solitudine, insofferenza, inadeguatezza di queste donne costrette a vivere come in bilico tra due realtà, senza essere integrate in nessuna delle due, senza trovare una casa in alcuna; questione che vuole essere evidenziata del parallelismo e contrasto di situazioni familiari vissute in entrambe le realtà. Potenzialmente interessante come idea, il nucleo si diluisce nella realizzazione, fino a diventare spesso quasi difficile da ravvisare, risaltando ben poco dalla scarsissima efficacia drammatica delle situazioni proposte. Il film si estende per poco più di un’ora: troppo, probabilmente, per trattare la materia coinvolta continuando a suscitare un’attenzione che si perde in lunghe, sempre troppo lunghe riprese di classi scolastiche, sale da ballo, scuole di danza ed amena vita domestica.
Certo, bisogna dare credito all’abilità compositiva della regista Maura Delpero, sempre capace di rendere affascinanti la scelta dei punti di vista e la composizione dell’immagine. A fronte di un comparto audiovisivo ben fatto, però, il film soffre costantemente la scarsa incisività del racconto, fatto di correlazioni vaghe e drammi troppo sottili per essere pregnanti. Alla fine è lo stesso spettatore a sentirsi vagamente spaesato, e sebbene questo effetto possa essere in linea con le intenzioni, non si tratta per niente di una nota positiva.
Dettagli
- Titolo originale: Id.
- Regia: Maura Delpero
- Fotografia: Greta de Lazzaris, Pier Paolo Giarolo
- Musiche: /
- Cast: Svetlana Stavinschi, Eloiza Clementina Stavinschi, Nadejda Arvinte
- Sceneggiatura: Maura Delpero
- Altro: