Sacro GRA
Il documentarista italiano Gianfranco Rosi raggiunge il red carpet di Venezia 70 con il suo film sulle vite che segnano il Grande Raccordo Anulare
Terzo e ultimo film italiano in concorso a Venezia 70, arriva in sala Sacro GRA di Gianfranco Rosi. Nato da un’intuizione dell’urbanista Niccolò Bassetti, la pellicola racconta la vita di alcuni personaggi legati a doppio filo al Grande Raccordo Anulare. Una popolazione bizzarra, apparizioni fugaci: un botanico che cura le palme e ossessionato dalla ricerca di un rimedio contro le larve, un nobile piemontese con figlia laureanda al seguito, un pescatore di anguille, un barelliere del 118 in servizio notturno, un gruppo di prostitute e molto altro. Presto si abbandona però lo sfondo stradale del GRA per concentrarsi sulle persone, per approntare un discorso ad effetto sul concetto di emarginazione. Il titolo è per cui abbastanza fuorviante e se ci si aspettava un documentario realistico si può restare delusi.
Si parte dal “fuori”, dal paesaggio, per indagare il “dentro”, l’umanità che dimora in quei posti. Sono proprio gli abitanti a definire i luoghi, non l’urbano a invadere il personale. In maniera per nulla lineare, semmai molto frammentata, il regista affronta il territorio attraverso le testimonianze di personaggi paradossali con uno stile imprevedibile. Se prima si accosta ad un certo tipo di cinema anni ’50, poi il suo sguardo diviene autoriale: finestre che appaiono in mise en abyme riprese come in un circuito chiuso. Rosi distrugge la realtà documentaristica avvalendosi di una sceneggiatura che non disdegna né il dramma né il grotesque.
Due anni è il tempo che il cineasta italiano ha impiegato a girare il suo Sacro GRA: ha raccolto decine di ore di riprese, ha scelto punti di vista affatto scontati e poi ha accuratamente selezionato e montato il materiale prescelto. La cifra documentaristica è scavalcata da una quotidianità raccontata a spezzoni, dettando nuove regole sul funzionamento di un tipo di cinema ibrido. La verità delle piccole realtà è a volte commovente e immobile, chiede aiuto contro un senso pervasivo di degrado e morte, si appiglia ad un baluardo di umile dignità. Assieme partecipe e discreto, Rosi tratteggia vitalità e disfacimento senza imporre la sua presenza alla narrazione. C’è conflitto, c’è tensione, c’è decadenza in Sacro GRA, ma mai gelida spietatezza. Piuttosto, genuina preoccupazione per un mondo che, come le palme curate dall’agronomo, ha bisogno di essere disinfestato dal malessere generalizzato.
Dettagli
- Titolo originale: Sacro GRA
- Regia: Gianfranco Rosi
- Anno di Uscita: 2013
- Genere: Documentario
- Fotografia: Gianfranco Rosi
- Produzione: Italia, Francia
- Sceneggiatura: Gianfranco Rosi
- Altro: Vincitore del LEONE D'ORO come miglior film in concorso a Venezia 2013