Parkland
Fu l’ultimo ad aggiungersi al concorso della Biennale ed uno dei più attesi, l’opera prima del giornalista Peter Landesman sui protagonisti esterni delle vicende del 22 Novembre 1963
È il primo film come regista per Peter Landesman, giornalista che dopo alcune prove di scrittura per il cinema approda dietro la macchina da presa con una storia tutt’altro che facile: la ricostruzione degli eventi di Dallas del 22 Novembre 1963, giorno in cui il Presidente degli Stati Uniti d’America John Fitzgerald Kennedy fu ucciso. Con un tema così importante e con un cast altrettanto degno di nota, Parkland, aggiunta last minute al concorso della Mostra, era uno dei film più attesi.
La sceneggiatura, basata sul libro Four Days in November di Vincent Buglisi, si propone di seguire le vicende delle varie persone che, per un motivo o per un altro, si ritrovarono coinvolte nella tragedia di JFK, avvenimento che avrebbe segnato per sempre la storia statunitense. C’è la vita di Abraham Zapruder (interpretato egregiamente da Paul Giamatti), l’uomo che per puro caso filmò con la sua cinepresa l’omicidio del Presidente, sconvolta dall’attenzione della stampa a caccia di quel filmato; quella dei medici e delle infermiere (una su tutte Marcia Gay Harden) dell’ospedale Parkland Memorial, con il giovane specializzando Zac Efron che tutto solo si ritrova a dover rianimare il Presidente degli Stati Uniti; c’è il fratello dell’assassino Lee Harvey Oswald, onesto impiegato che dovrà fare i conti con un cognome marcato per sempre dall’infamia.
Queste e tante altre vite, tante altre storie si intrecciano in Parkland, che diventa così un quadro corale parallelo agli avvenimenti più grandi di quelle terribili giornate. Tale caratteristica, però, è forse anche il suo difetto. Per quanto ciascuna prospettiva e ciascun filone narrativo siano sviluppati con attenzione e sincera volontà di rendere lo spettatore partecipe di tutti, la moltitudine di strade aperte rischia di disorientare lo spettatore. Ognuno è protagonista nel suo piccolo ruolo giocato intorno alla figura dell’assassinato, ma si fa fatica ad approfondire i sentimenti dei singoli e condividerne le evidenti ed enormi responsabilità.
Dettagli
- Titolo originale: Parkland
- Regia: Peter Landesman
- Anno di Uscita: 2013
- Genere: Drammatico
- Fotografia: Barry Ackroyd
- Musiche: James Newton Howard
- Costumi: Kari Perkins
- Produzione: USA
- Cast: Zac Efron, Paul Giamatti, James Badge Dale, Billy Bob Thornton, Marcia Gay Harden, Tom Welling
- Sceneggiatura: Peter Landesman