Cinema Festival Venezia Film Festival 2013

L’arte della felicità

Marina Niceforo

Alessandro Rak ed il suo produttore e co-sceneggiatore Luciano Stella aprono la Settimana della Critica con una finestra animata su Napoli, tra perle di saggezza, Vesuvio in eruzione ed immondizia ovunque

È un’opera prima quella che inaugura la Settimana della Critica di questa 70esima Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia. Per di più, è un film d’animazione prodotto dalla Mad Entertainment, un giovane collettivo di artisti (soprattutto disegnatori e musicisti) che viene da Napoli con un messaggio forte: ricominciare a far girare le cose per il verso giusto.

L’arte della felicità non è solo un modo di vivere, né soltanto la trasmissione radiofonica condotta dal catastrofico speaker fricchettone del film, e nemmeno è solo il titolo di questo lungometraggio: è un festival culturale e filosofico che va in scena ogni anno a Napoli, un evento che si ripete e che continua a dare speranza alle menti illuminate della città. Un po’ come la Mad Entertainment, appunto, il cui proposito è quello di attirare nuove idee per dimostrare che anche con pochi mezzi si possono realizzare grandi cose, se le proposte sono vincenti.

Lo sanno bene i due sceneggiatori Luciano Stella (ideatore del progetto) e Alessandro Rak, disegnatore rubato agli studi di sociologia: insieme hanno ideato due protagonisti ad alto contenuto filosofico, Alfredo (Nando Paone) e Sergio (Leandro Amato), pronti in ogni momento a regalare – e con loro anche gli altri personaggi del film, i tanti passeggeri del taxi di Sergio – piccole perle di saggezza per aiutare Sergio a ritrovare la sua serenità perduta dopo la morte del fratello Alfredo. Con lui condivideva tutto, anche i sogni per il futuro, e la sua scomparsa lo riporta ad una situazione molto comune a quella che tante persone al giorno d’oggi vivono: quella in cui ci si ritrova senza prospettive, si perde il senso delle cose e della propria vita.

La storia ha luogo a Napoli, “dove si possono raccontare tutte le storie”, dicono i due autori, ma la Napoli nei suoi giorni più oscuri, quelli della crisi dell’immondizia. Tra le tante domande anche noi chiediamo perché abbiano scelto proprio quel momento della città, con il rischio di cadere in uno stereotipo già fin troppo conosciuto. “Dovevamo accentuare la drammaticità della storia di Sergio”, rispondono Rak e Stella, “e forse senza i cumuli di spazzatura non sarebbe stato lo stesso. Ma è solo la storia di un uomo che vive il suo dramma nella sua città, e le atmosfere cupe aiutavano a comunicare il messaggio”.

Colori scuri e tanta pioggia, appunto, per disegnare uno spazio caotico e fuori controllo in cui il protagonista Sergio non sa più ritrovarsi, mentre suo fratello Alfredo l’ha lasciato per andare a vivere in Nepal, nascondendogli la sua malattia. Il riferimento all’Oriente non c’è solo con la scelta di portare uno dei personaggi in un monastero buddista, ma anche con il dichiarato amore per i disegnatori asiatici, uno su tutti Hayao Miyazaki. Come lui anche Rak e soci sono a Venezia, e vedere grandi e piccoli insieme allo stesso Festival fa scaldare il cuore.


Dettagli

  • Titolo originale: L'Arte Della Felicità
  • Regia: Alessandro Rak
  • Anno di Uscita: 2013
  • Genere: Animazione
  • Musiche: Antonio Fresa, Luigi Scialdone
  • Produzione: Italia
  • Cast: Leandro Amato, Nando Paone, Renato Carpentieri, Jun Ichikawa, Riccardo Polizzy Carbonelli
  • Sceneggiatura: Alessandro Rak, Luciano Stella

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