To the Wonder
Terrence Malick torna ad analizzare i meccanismi dei rapporti umani cercando la meraviglia nel cielo, nel mare, nella terra e, soprattutto, nello spirito.
Sono passati meno di due anni da The Tree of Life, con il quale Terrence Malick vinse la Palma d’Oro al Festival di Cannes nel 2011, e ora il regista statunitense torna nelle sale con To the Wonder, già in concorso l’anno scorso al Festival di Venezia e accolto come di consueto da pareri discordanti della critica. In più di quarant’anni di carriera Malick ha abituato il suo pubblico a lunghe attese (lo dimostra il fatto che quest’ultimo è appena il suo sesto film), per cui la brevità del tempo intercorso tra i due film ha fatto pensare che in qualche modo essi fossero collegati.
In To the Wonder, in effetti, Malick torna a parlare dei rapporti interpersonali e familiari, proprio come accadeva in The Tree of Life, abbandonando però la parallela esplorazione del cosmo, e ancorandosi più saldamente alla terra e alle sue bellezze, come sempre con immagini di ampio respiro, firma del regista. La meraviglia di Mont Saint Michel diventa così direttamente significativa per la storia d’amore tra il silenzioso Neil (Ben Affleck) e la bellissima Marina (Olga Kurylenko), così come le sconfinate praterie americane lo sono per il personaggio di Jane, interpretato da una delicata Rachel McAdams. Unite alle voci fuoricampo (quasi delle poesie recitate dai protagonisti) e al trasporto creato dalle musiche di Hanan Townshend (qui degno sostituto del maestro Alexandre Desplat), le immagini della natura – dalle maree ai campi di grano, agli abissi dell’oceano – si riempiono così di senso, rendendo se possibile meno difficile la narrazione della storia.
A tal proposito è utile sottolineare che le anche quattro lingue in cui è interpretato il film (inglese, francese, spagnolo e italiano) concorrono allo stesso ed unico scopo: trovare il senso di ciò che viviamo e facciamo. Le parole in italiano di Romina Mondello sembrano allora un atto di protesta contro la noia del conformismo, mentre quelle in spagnolo di Padre Quintana/Javier Bardem appaiono allora un’invocazione a Dio affinché egli ritrovi la fede che ha perduto e che non riesce più a vedere; proprio come Neil e Marina, che hanno perduto l’amore che avevano l’uno per l’altra senza neanche sapere perché.
Succede anche questo, negli imperscrutabili meccanismi delle relazioni umane, e che si cerchi conforto tra le braccia di un amante, nelle parole del Vangelo, nell’aiuto al prossimo, in un figlio lontano. Tutto, pur di ritrovare quella meraviglia, quella vita assaporata in un passato che ritorna con ricordi nel presente (qui tanta parte del merito va al montaggio), ma con colori sempre più tenui.
Dettagli
- Titolo originale: Id.
- Regia: Terrence Malick
- Fotografia: Emmanuel Lubezki
- Musiche: Hanan Townshend
- Cast: Ben Affleck, Olga Kurylenko, Rachel McAdams, Javier Bardem, Charles Baker, Romina Mondello
- Sceneggiatura: Terrence Malick