Cinema

Dream Team

Vincenzo De Divitiis

Il regista del celebre ed amatissimo La vie en rose affronta sul campo la difficile relazione tra cinema e calcio con un cast di stelle ed i tempi giusti.

Calcio e cinema, cronaca di un amore mai sbocciato. Sono pochi, infatti, i film di qualità dedicati allo sport più popolare al mondo come il celebre Fuga per la vittoria di John Houston, il più recente Il maledetto United di Tom Hooper o il nostrano Il presidente del Borgorosso Football Club con Alberto Sordi. Un rapporto difficile a cui sembra voler dare un aiuto il regista francese Olivier  Dahan che con il suo nuovo lavoro, Dream Team, si cimenta per la prima volta nella commedia con esiti convincenti grazie ad un intreccio caratterizzato da sketch esilaranti e ad un ritmo in crescendo.

Patrick Orbéra (Josè Garcia) è un ex grande campione del calcio francese caduto in rovina a causa dell’alcool. Dopo la perdita del lavoro  il divorzio dalla moglie, l’ex numero dieci della nazionale viene costretto dal giudice ad accettare l’incarico di allenare la squadra dilettantistica di Molène, un’isola della Bretagna su cui incombe l’incubo della chiusura della locale fabbrica di sardine. L’unica soluzione per racimolare i soldi necessari ad evitare il sequestro della fabbrica è vincere almeno tre partite di coppa. Un’impresa quasi impossibile per la quale il protagonista richiama i suoi vecchi compagni di squadra.

L’intento del regista è quello di immergere lo spettatore in una realtà nella quale il calcio viene vissuto come un semplice divertimento e un mezzo per realizzare anche i sogni più irraggiungibili. Un’autentica isola felice in forte contraddizione con gli scandali legati alle scommesse illegali, gli incidenti negli stadi e i comportamenti poco edificanti da parte di campioni strapagati che hanno offuscato la bellezza di questo gioco. Risulta quanto mai opportuno il ricorso alla giusta dose di ironia, con la quale andrebbe affrontato questo sport, a partire dalla parodia della sempre affascinante figura del campione “maledetto” tutto genio e sregolatezza fino all’immancabile sottile stoccata ai rivali italiani con la presa in giro del gesto atletico del “cucchiaio”, marchio di fabbrica del nostro Francesco Totti. Ironia ben messa in scena da un cast composto da attori di assoluto livello (Jean-Pierre  Marielle, Omar Sy, Joey StarrFranck Dubosc ed un prestigioso cammeo di Jean Reno) nel quale si erge a migliore in campo – per restare nel lessico calcistico – Gad Elmaleh il cui ruolo di ex calciatore dal carattere infantile e affetto da attacchi di panico sembra essergli cucito addosso.


Dettagli

  • Titolo originale: Les seigneurs
  • Regia: Olivier Dahan
  • Fotografia: Alex Lamarque
  • Musiche: Guillaume Roussel
  • Cast: José Garcia, Jean-Pierre Marielle, Gad Elmaleh, Omar Sy, Jean Reno
  • Sceneggiatura: Philippe de Chauveron, Marc de Chauveron, Olivier Dahan, Isaac Sharry

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