Cinema

Doc Salerno. Palestina per Principianti

Vincenzo De Divitiis

Prima musicista e poi regista, Francesco Merini racconta l’evoluzione e l’educazione sentimentale di un bassista rockabilly sul suolo occupato palestinese. 

È diventata purtroppo una tristissima abitudine apprendere ogni giorno dai mass media tragiche notizie sul conflitto tra israeliani e palestinesi. Una guerra, che ormai perdura da troppi decenni, le cui dinamiche vengono mostrate molteplici volte da reportage, servizi speciali e documentari che forniscono un’informazione adeguata e puntuale. Una metodologia da cui prova a differenziarsi Francesco Merini il quale, nel suo ultimo lavoro, Palestina per principianti, racconta questo delicato argomento con leggerezza e soffermandosi in maniera più approfondita sulle persone del posto, sui loro caratteri e sulla loro quotidianità.

Fin dalle prime battute è visibile questo tipo di approccio grazie all’atteggiamento scanzonato e burlone del protagonista di nome Zimmy (Simone Martini), bassista del gruppo Lou Del Bello’s. Dopo anni passati a Bologna senza mai viaggiare per via della sua pigrizia, il giovane si mette in viaggio verso una terra così lontana e misteriosa insieme agli altri membri della band e al suo amico Berna (Bernardo Bolognesi) per un laboratorio di musica destinato ai bambini di un campo di profughi palestinesi. Il progetto diventa un’occasione di conoscenza, di scambio culturale e di dialogo con gente costretta ad una vita difficile ma nonostante tutto animata da una grande voglia di raccontarsi. Il soggiorno di Zimmy, il cui approccio iniziale è simile a quello di un bambino che scopre per la prima volta il mondo, viene sconvolto dall’incontro con la famiglia Al Azzeh. Le lunghe chiacchierate con i vari membri, da Mohammed a sua sorella Myrna passando per la nonna Um Yunis, contribuiscono ad aprire gli occhi del bassista sulla terribile realtà di nuclei familiari cacciati dal proprio villaggio e privati delle proprie origini. Conversazioni caratterizzate da grande spontaneità e da un rapporto di confidenza fra gli intervistati e il protagonista che si sente stimolato ad intraprendere  un lungo cammino tra i luoghi maggiormente martoriati dal conflitto.

Il grande merito di Merini è quello di riuscire ad alternare queste dichiarazioni alquanto dure e tragiche con sequenze di carattere scherzoso che riescono a strappare qualche sorriso; basti pensare alla conversazione tra Berna e alcuni ragazzini del posto sulla squadra del Bologna o il difficoltoso trasporto di una pianta da parte di Zimmy. Un giusto equilibrio in grado di rendere la narrazione scorrevole e fruibile per qualsiasi tipologia di spettatore, come si evince già dal titolo.   


Dettagli

  • Titolo originale: Id.
  • Regia: Francesco Merini
  • Fotografia: Daria D'Antonio
  • Musiche: Alessandro Tumscitz, Carlo Tumscitz
  • Cast: Simone "Zimmy" Martini, Bernardo Bolognesi, Mirna Al Azzeh
  • Sceneggiatura: Francesco Merini, Jacopo Bonvicini, Emilio Distretti

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