Cinema

Epic – Il mondo segreto

Antonello Trezza

La Blue Sky Studios torna all’attacco partendo dal mondo in miniatura nascosto tra i boschi creato da Chris Wedge grazie alle parole e alle pagine di William Joyce.

Non si può dire che Chris Wedge non capisca il proprio pubblico. Dopo aver co-fondato la Blue Sky Studios, gli unici che sembrano riuscire a combattere lo strapotere della Pixar e della Dreamworks, esordisce col cortometraggio Bunny (1988) con cui vince subito l’Oscar per il migliore corto d’animazione. Ma il vero successo è ben lungi dall’arrivare. È infatti il 2002 quando erige il suo capolavoro (assieme a Carlos Saldanha), L’era glaciale. E dopo il successo di Robots (2005), Wedge ci riprova e torna alla regia con Epic, una storia che trae ispirazione dal libro per bambini The Leaf Men and the Brave Good Bugs di William Joyce e da una mostra di dipinti dell’Ottocento, a cui il regista aveva preso visione, in cui venivano raffigurate piccole civiltà che vivevano tra gli alberi e gli arbusti dei boschi.

M.K., Mary Katherine (Amanda Seyfried/Joy Saltarelli), dopo la perdita della madre è costretta a ricucire i rapporti col padre, uomo stravagante perduto nella sua ossessione di dimostrare l’esistenza di un popolo microscopico che vive nei boschi. Dapprima scettica nei confronti delle teorie paterne, la risoluta ragazza si dovrà ricredere quando, per un magico incontro, sarà miniaturizzata, andando presto a ricoprire un ruolo fondamentale nella battaglia che i minuscoli Leafmen, corpo speciale votato alla salvaguardia della foresta, stanno combattendo contro i terribili Bogani, risoluti nel loro obiettivo di distruggere ogni forma di vita. 

Epic è in primo luogo una storia di formazione e crescita sviluppata all’interno del classico paradigma dei film di questo genere, la lotta ben delineata tra il bene e il male.

Punti di forza della pellicola sono senza dubbio il ritmo narrativo, veloce e coinvolgente senza alcun momento di stanca, capace nella sua arguzia (specialmente dei tratti comici) di coinvolgere anche lo spettatore adulto; e la straordinaria capacità tecnica dei Blue Sky Studios. Eccezion fatta per il 3D, a tratti stucchevole, inutile e fastidioso.

Citando più pellicole, vedi Avatar nel combattimento iniziale o Honey, I Shrunk the Kids (il padre di M.K. è un forte richiamo al di Rick Moranis), la favola di Wedge costruisce un piacevole mondo in cui l’antidoto alla morte è la rete, la connessione, che si può creare tra più singolarità. Gli altri poli tematici sono una maturità da conquistare, per M.K. e il fascinoso Nod (Josh Hutcherson/Daniele Giuliani), e l’importanza nella tenacia di perseguire il proprio sogno, rappresentato nella figura del padre.


Dettagli

  • Titolo originale: Id.
  • Regia: Chris Wedge
  • Fotografia: Renato Falcão
  • Musiche: Danny Elfman
  • Cast: Josh Hutcherson, Amanda Seyfried, Aziz Ansari, Christoph Waltz, Beyonce Knowles, Colin Farrell
  • Sceneggiatura: James V. Hart, William Joyce, Daniel Shere, Tom J. Astle, Matt Ember

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