Opera d’esordio del regista Matteo Pellegrini, Italian Movies  è una commedia brillante, ben diretta e, soprattutto, priva delle volgarità che caratterizzano il cinema italiano contemporaneo. Un battesimo senza dubbio positivo per un regista autore già di numerosi cortometraggi e documentari.

Ben, Dilip e Mako lavorano come addetti alle pulizie presso uno studio televisivo. Una notte scoprono una stanza nella quale trovano una videocamera che Dilip ha intenzione di usare per filmare il matrimonio di un suo amico. Sentendo questa idea, Mako propone ai due di aprire un gruppo che si occupi di riprese di matrimoni, battesimi e feste di ogni tipo. Il sodalizio, al quale si erano aggiunte Charlotte e Laloo, dopo un po’ fallisce. Dilip però non si arrende e decide di impossessarsi degli studi televisivi per girare una trasmissione tutta loro.

Il film poggia sul tavolo tante tematiche e spunti di riflessione. Viene trattata, innanzitutto, la situazione lavorativa in Italia tramite le condizioni difficili e gli scarsi guadagni dei protagonisti, costretti a fare altri lavori (anche un po’ particolari come il personaggio di Loon). Nella pellicola si fa però notare in particolare una forte critica verso il mondo del cinema e della TV. Vediamo, infatti, questi personaggi avvicinarsi alle telecamere e alle tecniche di ripresa con approssimazione e scarsa preparazione e, inoltre, nel momento in cui lo studio televisivo viene gestito dai protagonisti, si assiste ad una lunga sfilata di persone davanti alle telecamere improvvisando performance di basso livello come in una sorta di novella Corrida: immagine, questa, simbolo di una TV che non nega i famosi 15 minuti di notorietà proprio a nessuno. La vicenda vede anche la contrapposizione tra il polo dei sogni e il polo della realtà: il primo è rappresentato dai cinque protagonisti che sognano, appunto, di fare strada nel mondo della tv mentre il secondo è rappresentato dal loro direttore che contrasta questa idea fino ad appoggiarla quando capisce il potenziale guadagno economico

Il cast, composto da attori di origini diverse, si rivela decisamente all’altezza della situazione e gli interpreti sono molto bravi a non caricare eccessivamente i loro personaggi rispettando il carattere sobrio e semplice voluto dal regista. Spiccano le ottime interpretazioni di Eriq Ebaouaney e Aleksei Guskov.