Mai morire
Il film di Rivero è un quadro da sogno sui bellissimi cieli del Messico
Vincere il Gran Premio al Festival di Locarno è un raggiungimento che qui su Scene Contemporanee non prendiamo sottogamba, è anzi garanzia per il regista Enrique Rivero, messicano e nel concorso ufficiale della VII edizione del Festival Internazionale del Film di Roma con il suo nuovo film Mai morire. Concorre con buone possibilità di vittoria, degno avversario per le Spose celesti del russo Aleksey Fedorchenko, ma più di tutto, primo vero contenitore d’altre occasioni, come l’eventuale assegnazione del premio alla Miglior Attrice per Marguarita Saldaña, grazie alla sua interpretazione che stona per l’incredibile realismo con cui rappresenta la protagonista del film, Chayo.
A Xochilmico c’è ancora nell’aria un’atmosfera da età precolombiana, per quanto le tradizioni siano prettamente cristiane, miste ad una non sottile idea dell’al di là visto come reincarnazione. Non c’è il desiderio di tornare a vivere sulla terra dove siamo, la morte è un portale per un’esistenza migliore, distante dall’immobilità che possiede la famiglia di Chayo, composta dalla madre, due bambine ed il marito. Il centro di tutto è proprio l’anziana signora, vicina a compiere i 100 anni, stando a quanto dichiara, età miracolosa che spinge Chayo a voler festeggiare contro la volontà della madre, la quale si ribella smettendo di mangiare e bere. Pochi i dialoghi, ma fondamentali sono le parole che si scambiano brevemente la madre e la figlia, parole pregne d’un significato all’apparenza irraggiungibile come il sole che spezza il cielo nei meravigliosi campi lunghissimi che adornano una pellicola dal lirismo inaspettato.
Mai morire è circa ottanta minuti di calma e poesia, dalla carica antropologica opposta a quella mostrata da Fedorchenko, più giocosa e carnale dell’esistenziale di Rivero. Un esistenzialismo che convince, forte d’una calibrata dose di parole ed immagini estreme: la ‘povertà’ delle scenografie e della trama funge da leva che aziona il meccanismo principale, quello interiore, quello che colpisce lo spettatore dritto agli occhi, ma soprattutto agli occhi, come il buon Cinema vuole, grazie alle indimenticabili sortite del sole e del cielo in cui si inscrive.
Dettagli
- Titolo originale: Never Die
- Regia: Enrique Rivero
- Anno di Uscita: 2012
- Genere: Drammatico
- Fotografia: Arnau Valls Colomer
- Musiche: Alejandro de Icaza
- Costumi: Mara Bueno
- Produzione: Messico
- Cast: Margarita Saldana, Amalia Salas, Juan Chirinos
- Sceneggiatura: Enrique Rivero