Diafane Passioni. Avori barocchi dalle corti europee
Museo degli Argenti, Palazzo Pitti, Firenze, 16 Luglio – 3 Novembre 2013
Il suggestivo titolo della mostra ospitata nelle sale del Museo degli Argenti di Palazzo Pitti a Firenze, pur essendo estremamente evocativo, non è sufficiente per preparare il visitatore a ciò che troverà durante il percorso espositivo. Attraverso un allestimento che ripropone oltre due secoli di preziose realizzazioni artigianali, accomunate esclusivamente dall’utilizzo dell’avorio, si resta stupiti ed affascinati dalla maestria con cui questi artisti riuscirono a piegare il materiale alla rappresentazione di un’idea. E poco importa se sia per fare esclusivamente sfoggio di abilità tecnica, come nei vasi con coperchio dalle forme talora suggestive e talora complicatissime e capricciose, oppure per esprimere la sottigliezza materica dell’incarnato che trova nell’utilizzo di questo materiale l’apice dell’effetto mimetico, come nelle piccole sculture o negli altorilievi. Ciò che accomuna questi manufatti è la bellezza e il preziosismo di un materiale oggi quasi sconosciuto e, in molti casi, ignorato.
Ed è impagabile osservare da vicino come le difficoltà tecniche insite nell’utilizzo dell’avorio siano state brillantemente superate da questi artisti. La curvatura della zanna è un ostacolo non indifferente a qualsiasi realizzazione, se ci si pensa bene. Eppure nessuno degli oggetti esposti sembra apparentemente, tradire la sua derivazione. Solo un’attenta osservazione ci porta a notare come la postura di certi corpi o il profilo di certe suppellettili ben si adatti alla forma da cui traggono la loro origine.
La mostra riesce a far percepire benissimo al visitatore l’idea di sfarzo che queste opere dovevano trasmettere e lo status sociale che conferivano ai loro possessori. I pezzi che colpiscono maggiormente sono quelli a soggetto religioso dove il materiale simboleggia la purezza dell’elemento divino rendendo diafane, appunto, e quasi astratte figure rappresentate con estremo realismo, quasi con crudezza, come certi crocifissi o certi martìri di santi.
L’esposizione ha, inoltre, il grande merito di fare il punto sugli studi, le influenze e gli artisti che si avvalsero di questo materiale, mettendo in evidenza la diffusione degli stili e delle diverse manifatture, creando così un percorso ideale attraverso le Corti europee in cui questi artigiani d’eccellenza si spostavano trasmettendo il loro linguaggio personale.
Si esce dalla mostra con la meraviglia negli occhi e con la certezza che arte, vita e passione, almeno in passato, potevano coesistere in un piccolo oggetto prezioso.