Riapre al pubblico il Monumento Nazionale dei Girolamini
Il complesso monumentale napoletano del ‘600 è finalmente di nuovo visitabile dopo un lungo periodo di chiusura
Un altro pezzo importante della storia e dell’arte barocca napoletana è stato restituito alla città. Si tratta del Monumento Nazionale dei Girolamini, che dopo lo scandalo legato a svariati furti e una cattiva gestione politica torna a mostrare il suo ricco patrimonio culturale ad eccezione della biblioteca che rimane ancora sotto sequestro giudiziario. Il complesso monumentale comprende un’insula immensa che va da via dei Tribunali fino a via San Giuseppe dei Ruffi, nasce con le leggi eversive del patrimonio ecclesiastico e costituisce una delle più importanti concentrazioni culturali di Napoli. Comprende la Chiesa monumentale, la Quadreria e la Biblioteca.
La chiesa, arricchita al suo interno con gli affreschi di Luca Giordano e le sculture di Pietro Bernini, veniva chiamata domus area per la ricchezza delle decorazioni, ed è completata dalla prima facciata interamente decorata di marmi realizzata in città, che precede quella del Duomo. Si affaccia imponente sulla piazzetta progettata da Domenico Fontana dove è possibile ammirare anche un graffito del famoso street artist Bansky, luogo probabilmente scelto dall’artista non a caso, quasi a voler offrire un tocco aggiuntivo alla peculiare contaminazione artistica stratificata nel tempo del centro storico napoletano.
In coincidenza con l’inaugurazione della mostra L’anima e il tempo, organizzata dalla Soprintendenza per il polo museale della città di Napoli, che espone un emozionante reportage sulle chiese napoletane in rovina riprese dall’obiettivo di Massimo Listri, sarà possibile percorrere i due monumentali chiostri che sono stati sottoposti a un’importante opera di pulizia e restauro, quello maiolicato e quello “segreto” degli aranci, un incredibile concentrato di verde fogliame protetto da una sacra aura di silenzio, impossibile non ammirarlo incantati. Da qui si procede verso la pinacoteca ricca di tavole, come L’Adorazione dei Magi di Andrea da Salerno, o tele di Luca Giordano, Jusepe de Ribera, Battistello Caracciolo, Massimo Stanzione, Francesco Solimena, Guido Reni e altri. Grazie all’impegno del Ministero per i beni e le attività culturali, che di recente ne ha assunto l’onere della conservatoria, questo prestigioso monumento, situato proprio nel cuore pulsante del centro storico, di fronte alla celebre cattedrale e al Museo del Tesoro di San Gennaro, è restituito per sempre alla visione del pubblico.
Il conservatore Umberto Bile si augura che i Girolamini riescano finalmente a radicarsi sul territorio: “Abbiamo vissuto un isolamento che da un certo punto di vista ha anche contribuito a creare un alone di mistero sull’intero complesso, ma sono convinto che più ci si apre all’esterno, più si promuoveranno iniziative, maggiore sarà anche la tutela nei nostri confronti”.