La casa museo del Barone Mandralisca, un gioiello nel cuore di Cefalù, tra i centri più visitati della Sicilia, rischia di chiudere per mancanza di fondi. L’allarme arriva qualche settimana fa dalla direzione della Fondazione Mandralisca che gestisce il museo. Angelo Piscitello, presidente della Fondazione, spiega che i finanziamenti regionali, che avevano assicurato la sopravvivenza del museo fino al 2012, sono stati di colpo abbattuti. Senza entrate certe a eccezione di quelle (insufficienti) dei biglietti d’ingresso, non si può assicurare l’apertura, considerato anche che i nove dipendenti già da mesi non percepiscono lo stipendio.

Le cifre in ballo sono minime rispetto a quelle da capogiro di grandi musei: i finanziamenti regionali l’anno scorso, secondo quanto riporta il Giornale dell’Arte, ammontavano a 142.000 euro, e si auspica che Crocetta e la sua Giunta trovino i fondi per evitare la sconcertante chiusura del museo che ospita il Ritratto d’uomo, uno dei capolavori di Antonello da Messina. 

Le difficoltà finanziarie del Mandralisca non sono certo isolate nel panorama delle piccole istituzioni museali siciliane. Solo pochi mesi fa chiudeva ilMuseo del Risorgimento di Palermo (a soli due anni dalla sua riapertura dopo un radicale restauro), la casa-museo Villa Piccolo a capo D’Orlando è a rischio chiusura ed è stata sospesa per alcuni mesi l’attività del Museo delle Trame Mediterranee di Gibellina, ora riaperto ma con incerte prospettive per il futuro. Una riflessione sulle effettive possibilità di questi musei di reinventarsi per attrarre nuovo pubblico e nuovi finanziamenti dovrebbe entrare nel dibattito culturale come una delle strategie primarie per la loro sopravvivenza. 

Il Museo Mandralisca si trova nel centro storico di una delle cittadine più visitate della Sicilia, ha interessanti collezioni e un sito web semplice ma accattivante. Dunque, cosa manca per attrarre visitatori e fondi? Implementazione delle attività culturali? Strategie comunicative e fund raising adeguati? Che sia il crowdfunding una delle prossime sfide da affrontare per mantenere in vita i piccoli musei?