#unlibroinregalo – Neuromante, di William Gibson
La riscoperta del romanzo di William Gibson che, esattamente trent’anni fa, rivoluzionava la fantascienza e preconizzava il cyberspace.
Unanimemente riconosciuto come il manifesto del cyberpunk, sottogenere della fantascienza nato alla fine degli anni ‘70 come risposta alla diffusione delle nuove tecnologie, il romanzo d’esordio di William Gibson Neuromante (Neuromancer, pubblicato in Italia nel 1986 da Editrice Nord).– primo volume della Trilogia dello Sprawl – è una lucida prefigurazione delle inquietudini e dei desideri dell’uomo del XXI secolo: nel futuro distopico immaginato dallo scrittore americano, ispirato dalle suggestioni di Dick, Ballard, Burroughs e Pynchon oltre che dalle teorie di Toffler e McLuhan, il potere politico e i confini geografici sono annullati dallo strapotere economico delle multinazionali (zaibatsu), veri e propri organismi coadiuvati dalla mafia giapponese (yakuza); l’ambiente urbano è un disastro ecologico rappresentato dallo Sprawl, immenso agglomerato urbano e, soprattutto, la tecnologia ha forzato irrimediabilmente i confini tra reale e virtuale – il cyberspazio, o matrice, a cui i cowboy della console come il protagonista Case si interfacciano direttamente attraverso il sistema nervoso – e tra umano e artificiale – IA, cyborg, costrutti – rendendo l’identità un quesito paradossale, come il gatto di Schrödinger.
Se le intuizioni di Gibson e degli altri esponenti del Mirrorshades Group (dal nome della celebre antologia del 1986 curata da Sterling) si sono praticamente realizzate, se lo stesso cyberpunk è stato dichiarato concluso nel 1991 e se i suoi promotori, Gibson per primo, se ne sono allontanati, perché leggere o, visto il periodo, regalare un romanzo come Neuromante? Al di là dell’indiscussa valenza stilistica e letteraria – memorabili soprattutto l’incipit e la descrizione del cyberspazio – degli anniversari e dei riconoscimenti (Premio Hugo, Nebula e Philip K. Dick), il motivo forse più profondo è legato all’etica (punk ovviamente): oggi che, come osserva lo stesso Gibson, il cyberspazio ha praticamente “colonizzato il mondo”, egli ci ricorda di non confonderlo con il simstim, l’altra realtà virtuale dei suoi romanzi il cui scopo è il controllo sociale, ma di intenderlo come una nuova frontiera nella quale i cowboy possono operare attivamente e con spirito critico per preservarne la democraticità e concepire usi alternativi della tecnologia. E poi magari, diffondendo il Neuromante, riusciremo finalmente a vederne la trasposizione cinematografica i cui rumors risalgono al lontano 1986 e si perdono nel 2012, quando sembrava ormai certo che il film, diretto e sceneggiato da Vincenzo Natali, autore di The Cube, sarebbe uscito nelle sale entro il 2014.
- Genere: Romanzo; fantascienza
- Altro: Traduzione di Giampaolo Cossato e Sandro Sandrelli; contiene uno scritto di Bruce Sterling.