Libri

Vetrina. “Mr. Mercedes”

Francesca Fichera

Un nuovo thriller, primo capitolo di una trilogia, dall’instancabile penna di Stephen King.

In assenza di mostri, fantasmi e macchine del tempo, Stephen King non sembra trovarsi esattamente a proprio agio. Il suo passo, sicuro nel buio, diventa paradossalmente più incerto quando c’è da far luce su omicidi e misteri troppo umani. E a dimostrarlo, in accordo con la stragrande maggioranza di critica e pubblico, ci sono libri come Colorado Kid e, in misura minore, grazie alla vena malinconicamente matura che lo ha prodotto, Joyland. Ma l’ispirazione thriller del Re del brivido non si è arrestata, finendo col portare alla luce Mr. Mercedes, primo capitolo di una trilogia dedicata al detective e protagonista Bill Hodges.

Svestita dei suoi panni sovrannaturali, la mostruosità è qui un uomo alla guida di un’auto di lusso – una Mercedes, per l’appunto, donde il titolo del libro – che, in una mattina qualunque, decide di premere fino in fondo il piede sull’acceleratore e fare strage di un gruppo di disoccupati in fila a una fiera del lavoro, senza risparmiare né donne né bambini. Subito dopo, l’assassino si mette in contatto con il detective in pensione Bill Hodges, rivendicando il suo gesto. Inizia così un duro e tesissimo inseguimento, a colpi di password e provocazioni via chat, al fine di sventare la prossima follia del signor Mercedes, il killer con la maschera da clown e lo ‘smiley’ facile.

Oltre all’evidente autocitazione del pagliaccio (IT), Mr. Mercedes si fa teatro di un vero e proprio gioco di riferimenti mediatici, sia espliciti che impliciti, che coinvolgono tanto le serie tv quanto il cinema. E che mettono sul banco di prova, più del King scrittore, anche e soprattutto il King spettatore, in veste di acuto osservatore del mondo nel quale opera e in cui è immerso. La prima tappa della “trilogia di Bill Hodges” è perciò un percorso che non brilla in profondità di emozioni, eccezion fatta per quel momento in cui, con la solita conosciuta maestria, il Re raduna i pezzi del background del villain principale, regalandocene un ritratto unico.

Pochi sono dunque gli istanti indimenticabili, pochissimi i guizzi e le licenze di stile. Eppure Mr. Mercedes è un libro che fa il suo dovere tenendo compagnia, appassionando e tenendo avvinto il lettore con il laccio della curiosità, lanciato – come di consueto accade nei libri kinghiani – non prima delle ultime centocinquanta pagine, e tenuto al massimo della tensione fino all’ultimissimo, inatteso, sorprendente punto.


  • Genere: Romanzo; thriller
  • Altro: Traduzione di Giovanni Arduino.

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