Libri

Vetrina. “Radio Red – La stagione dell’occupazione”

Francesca Fichera

Il romanzo-diario della vita di un centro sociale della periferia di Roma.

Fra semplicità e semplicismo esiste una differenza che andrebbe ribadita più spesso. Anche quando si tratta di libri. E Radio Red – La stagione dell’occupazione di Luca Benvenga lo ricorda. Perché è un libro semplice ma tutt’altro che semplicistico; un libro in cui un carico gravoso di informazioni, il peso della denuncia e la grana ruvida della verità, vengono sublimati tramite una scrittura che vola, scorre via come vapore, nuvola leggera e insieme densa di spunti alla riflessione e, soprattutto, all’azione. Cronaca di un anno di vita di una radio (per l’appunto, rossa) e del collettivo politico dietro ai suoi microfoni intenzionato a recuperare una zona periferica di Roma, con un intervento sul degrado laddove le istituzioni hanno mancato, Radio Red è un contenitore di informazione «non strutturata e, se vogliamo, anche sgrammaticata» per sua stessa ammissione – sebbene ci si chieda se non ci abbia messo il suo anche un po’ l’editor. Ma arriva dove deve, e lo fa pure in maniera funzionale e rapida, specularmente a quanto il centro sociale protagonista, nella relativa piccolezza della sua dimensione (relativa perché un oceano è sempre fatto di gocce d’acqua), è riuscito a fare nel corso della sua breve esistenza. Un centro sociale ‘come non l’avete mai visto’, la cui immagine, nobilitata dalle intenzioni e dai principi affermati con veemenza dal suo fondatore e de-scrittore Benvenga, vibra di un’energia giovanile quasi anacronistica per un’attualità priva di slanci e di risorse verso il futuro qual è quella in cui ci troviamo immersi. Ed è in virtù di tale forza che, durante la lettura, ben si tollerano la schiettezza e la passione – non solo del linguaggio – ed anche una certa dose di ingenuità, tanto di forma quanto di concetto, che va al di là dell’eventuale appoggio all’orientamento politico sostenuto e dimostrato. Come dire che quel che conta è l’umanità: un valore pericolosamente a rischio di utopia, di cui Radio Red – e il luogo fisico del Fabbricone in esso dipinto – è invece zeppo, ‘contro tutto e tutti’. E del quale invita, fra le righe del suo racconto-diario, a fare esperienza più che quieta osservazione. Perché Radio Red è una porzione di mondo e in quanto tale va esperita, vissuta. La lettura è solo un mezzo. Esaurita la sua funzione, si dimentica facilmente il suo come, e rimane nella mente solo il cosa.


  • Genere: Romanzo; Cronaca

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