Gaeta racconta le donne
La seconda edizione di Gaeta racconta si arricchisce con i protagonisti del reading teatrale dei Pugni nello stomaco e con gli interventi di Loredana Lipperini e Federica Di Sarcina.
Poco più di un anno fa, da un’idea della giornalista de “Il Sole 24 Ore” Manuela Perrone e dell’attore Vincenzo Schirru, nasceva il sorprendente reading teatrale Pugni nello stomaco, sulla “violenza contro le donne raccontata dagli uomini”. Un format innovativo e per certi versi pioneristico, meritevole d’aver posto l’accento su una questione dolentissima della nostra attualità ben prima che questa diventasse protagonista di campagne pubblicitarie e dibattiti politici di rilievo. Per di più, con l’ausilio di un tramite trascurato e vessato quasi quanto il genere femminile: l’arte, del palco e della parola. Anche per questo la formazione di Pugni, capitanata da Perrone e Schirru e completata dagli interpreti Simona Augelli, Paola Iacobone e Fortunato Leccese e dal musicista Guido Terracciano, si avvalse del prezioso contributo della redazione di Aphorism.it, con l’immancabile supporto dell’assessorato alla cultura del Comune di Gaeta. Ed è qui che gli autori e fautori dei Pugni nello stomaco (riunitisi nell’associazione culturale Tutto un altro genere) faranno ritorno, alle 21 del prossimo 7 settembre, per arricchire il secondo appuntamento di Gaeta racconta, rassegna locale di incontri letterari organizzata dal direttore di Aphorism Luigi De Luca e dal caporedattore del sito Paolo Coiro con il sostegno dell’Assessore alla Cultura di Gaeta Sabina Mitrano. Tema della serata è, per l’appunto, “il tempo delle donne – un altro genere di storie”. E a discuterne, con la moderazione di Manuela Perrone, saranno presenti due ospiti d’eccezione: Loredana Lipperini, con il suo libro Di mamma ce n’è più d’una (Feltrinelli, 2013), e Federica Di Sarcina, autrice de L’Europa delle donne (Il Mulino, 2010): menti vigili e voci forti del coro intellettuale italiano, pronte a intervenire, con il sostegno dei propri testi – letti per l’occasione da Schirru e dalla Augelli fra gli intervalli musicali curati da Terracciano e dal suo collega e cantautore Dario Calderone -, in merito a un argomento che la sconsiderata diffusione di alcuni media potrebbe condurre verso il baratro della generalizzazione. Al contrario, la parola chiave di questo evento sembra essere una reale e costruttiva ‘profondità’. Tanto di contenuti quanto di intenti. Ed è per questo che non bisogna mancare.
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