Vetrina. “Il viaggiatore”
Un thriller riuscito con una trama fittissima e uno stile particolare, in cui si intrecciano molteplici punti di vista
Tutto comincia su un’autostrada tra Bad Hersfeld ed Eisenach, è novembre, è il 1995, è notte. Una tormenta di neve blocca le automobili in coda, i motori spenti. Su una di queste si trova Il Viaggiatore, personaggio misterioso che dà il titolo al thriller di Zoran Drvenkar. Lo vediamo scendere dalla sua automobile, protetto dalla bufera, entrare in quella dietro di lui, per uscirne un paio di minuti dopo. Lo vediamo ripetere la stessa azione altre venticinque volte, dopodiché torna alla sua vettura, il traffico riparte e lui sparisce, lasciandosi dietro una scia di cadaveri. Ma chi è? Da dove viene? Dove va? Ricompare due anni dopo, è ottobre, questa volta il luogo è un motel su un’area di servizio, il bilancio sarà di trentasei morti. Il viaggiatore diventa una figura mitica e macabramente nota, i suoi crimini sembrano immotivati, e mentre le forze di polizia dell’intera Germania gli danno la caccia, conduce una vita tranquilla – lavoro, casa, amici – senza bisogno di fuga.
Una quindicina di anni dopo la prima strage, cinque adolescenti prese da vicende e umori tipici dell’età, si trovano invischiate in una storia più grande di loro. Una figlia perde suo padre, un uomo perde suo fratello e cinque chili di eroina spariscono. Ma si dà il caso che la figlia sia Taja, e che l’uomo che ha perso il fratello sia suo zio Ragnar, temuto esponente della malavita tedesca. Comincia così la caccia alle cinque ragazze attraverso la Germania, destinazione finale: Norvegia. Un viaggio in cui l’ingenuità dovrà fare i conti con le conseguenze che la vita ti impone quando ti sbatte in faccia il fatto che no, non si tratta di un gioco.
Uscito in Germania nel 2010 con il titolo appropriato di Du (Tu), il libro è narrato tutto in seconda persona, scelta stilistica che Drvenkar aveva già testato col suo primo romanzo Sorry. L’autore scandaglia le anime dei personaggi parlandogli in maniera diretta, mettendoli spalle al muro, con i loro pensieri, i timori, il passato che li perseguita e il futuro che sembra già segnato. Quindici punti di vista che si susseguono tratteggiando, capitolo dopo capitolo, un mosaico di vite, distribuite nel tempo e nello spazio. Sentimenti di amicizia e vendetta, rabbia e paura fanno da carburante all’azione, e inducono il lettore a un continuo movimento di prospettiva, che si svolge parallelo al movimento fisico sulle strade della Germania, mentre eventi del passato si intrecciano a quelli del presente. Nonostante la lunghezza eccessiva di alcuni episodi, si procede spediti nella lettura, cercando di districare fili aggrovigliati delle trame e provando ad annodare i capi di ricordi lontani alle vicende presenti, percependo sempre, da osservatori esterni, in qualche zona laterale della mente la presenza invisibile del viaggiatore.
- Genere: Thriller
- Altro: Traduzione di V. Gallico e F. Lucaferri